Cesare Segre, filologo e critico letterario, se n’è andato il 16 marzo 2014. Nato nel 1928, Segre è noto come teorico della semiologia, filologo e saggista, nonché firma del Corriere della Sera. Di recente la sua intera produzione letteraria è stata raccolta in un Meridiano Mondadori.
Originario di Verzuolo (Cuneo), Cesare Segre era di famiglia israelitica. E’ vissuto e ha studiato a Torino, dove si è laureato nel 1950, allievo di Benvenuto Terracini e dello zio, Santorre Debenedetti. Libero docente di filologia romanza dal 1954, ha poi insegnato presso le Università di Trieste e di Pavia, dove, negli anni sessanta, è divenuto ordinario della materia. Accademico della Crusca, è inoltre stato Visiting Professor presso le Università di Manchester, Rio de Janeiro, Harvard, Princeton, Berkeley.
Ha collaborato a numerose riviste: fra le altre, Studi di filologia italiana, Cultura neolatina, L’approdo letterario. E’ stato redattore di Paragone, direttore, con Maria Corti D’arco, Silvio Avalle e Dante Isella, di Strumenti critici, rivista che ha contribuito a ridisegnare il panorama della critica italiana.
Condirettore di Medioevo romanzo e della collana Critica e filologia dell’editore Feltrinelli, oltre ad aver fatto parte del consiglio direttivo di Esperienze letterarie.
Dedicatosi inizialmente alla critica stilistica sulla scia di Benvenuto Terracini, si è poi imposto come uno dei più autorevoli esponenti italiani del metodo strutturalistico.
La sua intensa attività di studio è testimoniata da una amplissima produzione letteraria.
Segre lascia la moglie Maria Luisa Meneghetti, anch’essa docente di filologia romanza presso l’Università degli studi di Milano.