Riyadh vieta la vendita delle poesie di Darwish

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Alla Fiera del Libro di Riyadh centinaia  di libri di Mahmud Darwish sono stati prelevati dagli stand e vietati alla vendita dalle autorità saudite. 
Mahmoud Darwish, il più grande e celebrato poeta palestinese e la sua intera opera poetica è infatti  stata messa al bando, con l’accusa di blasfemia.
Nel mirino delle autorità saudite è finito anche il blogger egiziano Wael Ghonim, tra i promotori della Rivoluzione egiziana del 2011 contro Hosni Mubarak.
A rivelarlo è il sito di notizie saudita Sabq.org, secondo cui gli organizzatori del Salone del libro di Riyadh hanno sequestrato “oltre diecimila copie di 420 libri” considerati “non idonei” e tutti di case editrici “non saudite”.
Il sito da’ anche notizia dell’intervento delle “autorita’ competenti” per bloccare “l’introduzione di oltre 300mila libri non idonei”. Riad non tollera i libri “contro l’Islam” né i testi considerati una “minaccia per la sicurezza” del regno. Oltre alle opere di Darwish e a un testo di Ghonim sulla rivoluzione egiziana, sono stati messi al bando – secondo Sabq.org – anche i libri di Azmi Bishara, intellettuale e politico israeliano di origini palestinesi in esilio volontario in Qatar per fuggire da accuse di spionaggio.
Vietate anche le opere del poeta iracheno Abdul Wahab Al Bayati, scomparso nel 1999.
Al Salone del libro di Riyadh hanno partecipato 400 espositori sauditi e 1.300 stranieri.
La notizia delle centinaia di libri vietati dalle autorità saudite si inserisce nell’escalation di tensioni tra il Qatar da una parte e l’Arabia Saudita, gli Emirati e il Bahrain dall’altra, che hanno ritirato i loro ambasciatori da Doha a inizio mese denunciando ingerenze da parte delle autorita’ negli affari interni dei Paesi vicini.

Mahmoud Darwish (in arabo: محمود درويش , è nato a al-Birwa, un villaggio nei pressi di Akka (Acri), nella Palestina del nord, il 13 marzo 1941 ed è morto per le conseguenze di un intervento chirurgico al cuore, a Houston, in Texas, il 9 agosto 2008).  È autore di circa venti raccolte di poesie (pubblicate dal 1964) e sette opere in prosa, di argomento narrativo o saggistico. È considerato tra i maggiori poeti in lingua araba. È stato giornalista e direttore della rivista letteraria “al-Karmel” (Il Carmelo), e dal 1994 era membro del Parlamento dell’Autorità Nazionale Palestinese. I suoi libri sono stati tradotti in più di venti lingue e diffusi in tutto il mondo. Solo una minima parte della sua produzione letteraria è stata tradotta in italiano. Scarsa anche la traduzione in lingua inglese della sua opera.
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Le scarpe del poeta
                                                       A Mahmud Darwish
 
  
 
il cerchio legato alle caviglie batte
alla forma del piede
che imprime da sé fino all’altro
non ci sono che piedi,
camminamenti
come obbedendo
 
avvicinandomi
ogni volta mi hanno detto allontànati
non distendere la lingua
sullo steccato
 
forma ripetuta molte volte sulla muratura
ho sbagliato la pronuncia
le gambe
hanno tenuto
il nome della ferita
palpebre chiuse hanno asciugato
il fiore del mandorlo o più lontano
il movimento nella corteccia
nel feretro,
con la bocca piena di terra
Luigia Sorrentino
(Poesia inedita, scritta nel giorno dei funerali di Mahmoud Darwish, celebrati a Ramallah, in Cisgiordania, il 13 agosto del 2008).

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