A Roma, al Macro fino al 4 maggio 2014 sarà possibile visitare la mostra Esecuzione, dedicata ai fratelli gemelli De Serio, un processo tra identità e doppio.
Il recupero dell’identità
nota di Silvana Lazzarino
Dove scoprire il vero volto di un’identità in cui riconoscersi all’interno di questa società in cui tutto corre e si consuma con una velocità tale da non lasciare spazio alla riflessione? Dove poter ridefinire un proprio e specifico processo di presa di coscienza e ridefinizione di sé anche in rapporto alla realtà circostante? A queste domande si può trovare una possibile risposta attraverso l’opera dei fratelli Gialuca e Massimiliano De Serio che coniuga e fa interagire i due linguaggi dell’arte e del cinema con disinvoltura e spirito creativo.
Nati a Torino nel 1978 dove vivono e lavorano, Gianluca e Massimiliano De Serio presentano una suggestiva video installazione in mostra a Roma presso gli spazi del Macro di Via Nizza, 138 fino al prossimo 4 maggio 2014.
Facendo riferimento al significato di identità quale presenza individuale da ritrovare in sé stessi o attraverso un confronto con altri, e a partire dal motivo del doppio e dello sdoppiamento proprio del loro essere gemelli, i due artisti torinesi attraverso la forma della video arte e del documentario, si sono cimentati in questa ricerca realizzando un’installazione video a metà strada tra performance e messa in scena. La doppia installazione video dal titolo Esecuzione, in modo suggestivo e originale, in sintonia con la loro natura di gemelli allo stesso tempo uguali e diversi, uniti e soli, si sofferma sul tema dell’identità che nel loro caso diventa speculare e contrapposta, simmetrica e dissimile in un continuo gioco di rimandi tra verità e finzione, essere e apparire.
Apparenze vere e non vere, possibili e idealizzate grazie al motivo della doppia identità che nel Video si sviluppa attraverso un doppio autoritratto ottenuto con il montaggio di sequenze fotografiche riferite a loro stessi nel recuperare sé e l’altro diverso e uguale a sé come innanzi ad uno specchio con in mano la macchina polaroid. In questo gesto di riprendere l’uno l’immagine dell’altro, in uno scambio reciproco dove il tempo sembra dilatarsi, le identità dei due protagonisti/attori si confondono e si perdono: essi non si riconoscono più l’uno nell’altro e contemporaneamente non riconoscono neanche se stessi con una specifica individualità. In questo rimando speculare che crea confusione e dispersione si evince la presenza di un’ambiguità propria dell’opera che attraverso la forza oggettiva e soggettiva, aggregante e dissociante della fotografia, esalta e rende irriconoscibili le loro identità. Identità di due corpi, due persone prima introiettate entro il loro doppio caratterizzante, poi depredate del proprio ego e disperse nella loro comune maschera che li chiude in un circuito a ripetizione dove non sono più come prima.
La ricerca artistica dei due fratelli De Serio si fonda sul costante tentativo di fare emergere identità nascoste che caratterizzano il loro muoversi entro questo ritmo dove l’unità si perde nel doppio e viceversa per unirsi e separarsi ogni volta
.Sullo sfondo di paesaggi urbani indefiniti, erosi dal tempo, all’apice di un costante cambiamento spazio- temporale si proiettano i loro sguardi per dar voce al singolo: i loro film diventano paradigma della società contemporanea in cui l’individuo si trova ad affrontare una costante ridefinizione e riaffermazione del proprio io.
I De Serio hanno partecipato a diverse esposizioni di cui si ricordano in particolare: Premio Italia Arte Contemporanea, Maxxi, Roma (2010); No Fire Zone, Fondazione Merz, Torino (2010); Il Belpaese dell’arte. Etica ed Estetica della nazione, GAMec, Bergamo (2011); The 338 Hour Cineclub, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2013); mentre tra i film realizzati vanno citati: Sette opere di misericordia (2011), Backroman (2010), L’Esame di Xhodi (2007), Maria Jesus (2003). Numerosi sono i riconoscimenti e i premi ottenuti a importanti festival internazionali di cinema: l’Edinburgh International Film Festival (2006), il Festival Internazionale del Cortometraggio di Oberhausen (2006), il Torino Film Festival dove per tre anni consecutivi (2003, 2004, 2005) hanno vinto il premio per il miglior film italiano in pellicola e nel 2010 miglior doc italiano. Al Festival del Film di Locarno nel 2011 il loro primo lungometraggio Sette opere di misericordia è stato candidato a tre Nastri d’Argento e al Globo d’oro. Il film offre una sorta di viaggio nella società malata dei nostri giorni attraverso le vicende di un’immigrata che procede verso una lenta redenzione.
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Gianluca e Massimiliano De Serio
“Esecuzione” – Sala Enel
Roma -MACRO, Via Nizza, 138
Fino al 4 maggio 2014