Giovanni Frangi, "Mollate le vele"

frangi Mollate le vele[1]
Nota di Silvana Lazzarino
Tra immaginazione e realtà si muove l’opera sperimentale e intuitiva di Gravansi Frangi (Milano 1959) artista di fama internazionale, eclettico e originale per il suo linguaggio espressivo capace di assorbire e trasmettere attraverso segni ed elementi simbolici e materici le suggestioni visive ed emotive della natura con i suoi diversi volti e della società contemporanea nel suo costante processo evolutivo in cui l’uomo ricerca nuovi orizzonti e punti di riferimento mettendosi in relazione con l’ambiente a lui circostante. Tra spazi interni ed esterni di ambienti visti e frequentati si apre la possibilità di ridefinire un nuovo percorso in cui rielaborare quei luoghi della natura come il mare e la campagna dove ogni scorcio visto e sognato, diventa un viaggio interiore per dare consistenza e forza a quei pensieri lasciati sedimentare per troppo tempo.
Ogni spazio ricreato da Frangi diventa il luogo privilegiato dell’apertura all’ascolto di sé e delle proprie emozioni tra smarrimento e sgomento, entusiasmo e ribellione. Un ritrovare quanto appartiene alla propria dimensione intima e più profonda, perché la forma espressiva di Frangi fatta di riferimenti e associazioni di idee, invita ad esprimere e rintracciare emozioni e stati d’animo per prenderne coscienza e allo stesso tempo liberarsene.
La capacità di Frangi nel sorprendere con rappresentazioni sospese tra visione e sentimento, immaginazione ed emozione si ritrova nella suggestiva installazione dove la pittura si coniuga alla scultura Mollate le vele – uno stendardo per Jonas esposta al MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma presso lo spazio della sala Corner dal 9 all’11 maggio 2014.
Si tratta di un grande stendardo di tre metri per sei appeso tra le due colonne portanti della sala, dipinto come un disegno su una tela di materasso. Sull’altro lato vi è un’immagine analoga su una tela nera ispirata a una visione della campagna marchigiana. Intorno a queste rappresentazioni dei telieri davvero suggestive sono disposte in terra sul pavimento una serie di opere scultoree realizzate in gommapiuma, sparse qua e là come delle rocce in riva al mare o frammenti di arcipelaghi. Elementi visivi e tangibili di un’installazione scultorea e pittorica che si richiama alla semplicità e alla complessità degli senari della natura i cui elementi sono qui separati come fossero sgretolati: proprio come i piccoli scogli neri sparsi sul pavimento, le vele strappate, o ancora i paesaggi accennati dall’ effetto di una linea libera nel tracciarne i contorni. Un natura di cui Frangi vuole far emergere l’aspetto poetico nel suo essere accogliente e avvolgente, restituendo quel senso di libertà che appartiene ad ogni essere umano con la sua capacità di aprirsi al mondo e all’ascolto degli altri. Dunque un linguaggio semplice ed incisivo per avvicinare l’uomo alla natura alla sua essenza in cui ritrovare emozioni dimenticate, ma anche nuove e inaspettate.
frangi Strada di notte[1]Elementi quali le tele di materasso, la gommapiuma delle sculture sono un riferimento all’arte povera per suggerire la finitezza dell’uomo, la sua impotenza innanzi all’infinito del creato. Il contrasto tra il bianco e il nero si riferisce alla contrapposizione tra la vita e la morte: due opposti che si toccano come le due facce della stessa vela, il giorno e la notte, e ancora la luce e le tenebre. Il doppio sta a simboleggiare il doppio volto dell’universo tra visibile invisibile, presenza e assenza.
L’opera di Giovanni Frangi è visibile in contemporanea al XII Seminario nazionale “Creatività e inconscio” della Jonas Onlus che si terrà presso l’Auditorium del Maxxi dal 9 all’ 11 maggio 2014. infatti la sua installazione è appositamente stata realizzata per questo seminario in cui si accenna alle possibili contaminazioni tra l’universo dell’arte e il luogo indecifrabile dell’inconscio. La Jonas Onlus, associazione senza fini di lucro con diciotto sedi in Italia, dal 2003 è impegnata nella cura di nuovi sintomi legati al disagio contemporaneo attraverso percorsi mirati di psicoterapia a costi sostenibili a seconda delle diverse possibilità dei pazienti.
.Il suo fondatore Massimo Recalcati da sempre ha mostrato un vivo interesse per le arti figurative e negli ultimi anni ha seguito in particolare il lavoro di Giovanni Frangi. tanto da scrivere un volume Il miracolo della forma. Per un estetica psicanalitica, edito da Mondatori, in cui trae spunto dal lavoro dell’artista per indagare i processi mentali nella loro complessiva evoluzione tra visibile invisibile.

Giovanni Frangi
Mollate le vele – uno stendardo per Jonas.
XII Seminario nazionale “Creatività e inconscio” della Jonas Onlus
MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo,
Via Guido Reni 4 – 00196 Roma
9-11 maggio 2014

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *