Drawing, punti di vista

Chiara-Dellerba,-da-1-a-10-(3_)[1]Il disegno come disciplina trasversale dell’arte e forma artistica autonoma, attraverso differenti punti di vista, con il lavoro di tre giovani artisti: Chiara Dellerba, Charley Peters e Alessandro Roma in dialogo con Marzia Migliora. Il segno come metafora della coscienza, come linguaggio dell’inconscio, come libertà espressiva ed evocativa dove l’incisività si lega al fare.
Nel grande wall drawing di Chiara Dellerba il tratto caratteristico, fragile ma incisivo, emerge con forza. La ripetitività e la leggerezza di un elemento naturale diventano la costante di un lavoro che ingloba lo spazio, sovrapponendo ad esso il segno, in una continua tensione tra il coprire e lo scomparire. Artista sensibile, rielabora elementi della cultura mediterranea, ricca di tradizioni e ricordi personali, attraverso un segno grafico, a volte morbido e impalpabile, a volte marcato e deciso. La liquidità dell’elemento corporeo, presente nei suoi lavori più come entità evanescente che fisica, passa attraverso la rappresentazione simbolica delle mani che diventano una presenza dell’identità, tramite funzionale all’operazione creativa. Varie tecniche, dalla matita al carboncino, sono elaborate su raffinatissime carte giapponesi; la serie esposta comprende piccoli lavori che indagano la natura, tema prediletto nell’ultimo periodo. Una stratificazione di più elementi, dove becchi di rapaci, occhi di civetta, emergono attraverso squarci creati sulla bianca superficie.
Charley Peters_Praxis (Interrupted)Charley Peters, artista inglese alla sua prima mostra in Italia, presenta una serie di lavori nei quali il disegno è concepito come uno strumento nelle sue più varie sfaccettature. Nella sua ricerca l’artista utilizza il disegno come mezzo investigativo finalizzato all’esplorazione di materiali, processi e spazi. L’ambito della sua pratica è definito come “campo espanso del disegno”. Sperimenta sistemi di generazione attraverso tecniche ripetitive del segno alternate ad una piegatura metodica di superfici di carta. Realizza con cura e precisione maniacale opere che appaiono come disegni analogici dal tratto computerizzato – tipico delle riproduzioni meccaniche – dove le linee convergono, si ripetono e si interrompono. Utilizza, inoltre, nastri adesivi colorati, nei quali il disegno diventa una composizione sequenziale dai colori vibranti. Mentre, nel tratto a grafite su carta, la superficie densamente elaborata viene manipolata attraverso interventi di piegatura, assemblando così luce, spazio e forma. I lavori di Peters sono una testimonianza del potenziale generativo di processi distruttivi, che decostruiscono l’ordine visivo attraverso sistematici interventi meccanici o fisici.
Alessandro Roma_UntitledI lavori di Alessandro Roma vedono il disegno lasciare traccia attraverso il collage come costruzione di nuove forme che assemblano materiali già esistenti. L’artista impagina atmosfere oniriche con sovrapposizioni e innesti di reperti fotografici o illustrazioni che riecheggiano maestri antichi fino alla contemporaneità. Un linguaggio dal tratto leggero, delicato, stratificato che consente alla macchia cromatica di delineare i contorni. Le opere recenti riscoprono la carta, sia come mezzo che come materiale, attraverso il suo primo libro d’artista. I would never choose the vase if you didn’t see the flowers before si potrebbe definire come una galleria tascabile da apprezzare nella sua interezza o smembrando le pagine, assaporandole una ad una. Un labirinto di ricordi e suggestioni, dove schizzi, immagini diventano il motivo di stampe su stoffa. La tenda esposta, composta da più veli, è realizzata con un disegno originale a penna, trasformato in un pattern ripetuto all’infinito.
Il lavoro di Marzia Migliora si articola attraverso un’ampia gamma di linguaggi che includono la fotografia, il video, il suono, la performance, l’installazione e il disegno. L’artista indaga su temi come l’identità, il desiderio e la responsabilità, toccando la storia presente e passata e mettendo in relazione luoghi, spazi e memorie. Le sue opere si pongono come interrogativi che mirano a un coinvolgimento del fruitore, che diventa protagonista e senza il quale l’opera stessa non potrebbe essere risolta. Disegnare per Marzia Migliora è un atto di scoperta, uno sguardo sul circostante, un atto privato in stretta relazione con la propria riserva di osservazioni, il foglio bianco è l’area in cui far nascere una situazione e farla diventare consapevole. Per Drawing – Punti di vista l’artista propone due recenti serie di disegni. Marzia Migliora_Lo spazio vuotoNella serie dal titolo M (2013) composta da nove lavori che si sviluppano in sequenza, l’artista intende evocare immaginari che rimandino al complesso rapporto tra madre e figlia. Migliora sovrappone su carte diverse collage, disegno a china ed acquerello e genera immagini che si collegano tra loro in un flusso continuo: alcuni elementi sui bordi esterni dei disegni proseguono, trasformandosi, nella tavola successiva. Cuori anatomici tra terra e cielo fanno confluire le loro radici-vene nel lavoro successivo, in cui un asino trascina una fila di uova legate che diventano nell’immagine seguente parte di una tessitura contornata da lettere dell’alfabeto. M suggerisce una riflessione sul rapporto materno e sull’impossibilità di rappresentarlo in una storia che preveda un finale. Lo spazio vuoto e l’altro (2012) è composto da dieci disegni realizzati in occasione della mostra Ginnastica dei ciechi – La corsa al cerchio presso il Giardino di Sant’Alessio all’Aventino, un tempo inglobato da un istituto per ciechi e per i degenti un luogo di evasione dal rigido regolamento. Ulteriori elementi di fascinazione per l’artista sono gli accadimenti storici e politici che hanno interessato nei secoli il colle dell’Aventino come “teatro di tentativi di presa di libertà e di evasione dalle imposizioni”. L’artista disegna questo luogo come un’isola sospesa in cui piccole figure umane sembrano cercare rifugio tra gli alberi o sono in procinto di arrampicarsi su tronchi o corde nel tentativo di trovare una via di fuga.
________________________________________
INFORMAZIONI
Mostra: Drawing – Punti di vista
Artisti: Marzia Migliora e Chiara Dellerba, Charley Peters, Alessandro Roma
A cura di: Valentina Ciarallo
Inaugurazione giovedì 15 maggio 2014 ore 18-21
Durata mostra: 15 maggio – 30 giugno 2014
Sede: Z2O Galleria | Sara Zanin – Via della Vetrina 21 00186 Roma
Orario di apertura: da martedì a sabato 12:00 – 19:00 (o su appuntamento),
ingresso libero
Per ulteriori informazioni:  info@z2ogalleria.itwww.z2ogalleria.it ________________________________________
Marzia Migliora (Alessandria, 1972), vive e lavora a Torino. Tra le recenti mostre personali si ricordano: H317 – Può provocare una reazione (Auditorium Arte, Roma, 2013), Aqua Micans- Hotel delle Palme, 2013, Fondazione G.O.C.A., Palermo; Ginnastica dei ciechi – La corsa al cerchio (Giardino di Sant’Alessio, Roma, 2012); Rada (Centro per l’arte contemporanea Ex3, Firenze, 2011); Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia (Museo del Novecento, Milano, 2009-2011); Tanatosi (Fondazione Merz,Torino, 2006); The Agony & The Ecstasy (The Foundation for Art & Creative Technology Liverpool, 2005); Pari o Dispari (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 2004). Tra le mostre collettive: LungoMare Gasthaus (LungoMare Bolzano/Bozen, 2013); Marzia Migliora, Luigi Coppola, Theatre Cycle (Nomas Foundation in collaborazione con Teatro Valle Occupato, Nuovo Cinema Palazzo, Roma, 2013); Viaggio intorno alla mia camera (Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, 2012); Acting out, Artisti italiani in azione (Fondazione Maxxi, Roma, 2012); Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte italiana contemporanea (Mambo, Bologna, 2013); Premio Artistico Fondazione Vaf (Stadtgalerie, Kiel, 2012); C’est à ce prix que nous mangeons du sucre (Musée d’Aquitaine, Bordeaux, Francia, 2011); Sindrome italiana (Le Magasin, Centre National d’Art Contemporain, Grenoble, Francia, 2010)

Chiara Dellerba (Bari, 1984), vive e lavora tra Nottingham e Roma. Attualmente è in residenza presso la Surface Gallery a Nottingham. Ha partecipato a diverse mostre sia in Italia che all’estero: Erutanatureturaen (Surface Gallery, Nottingham, 2014); La grande illusione (Temple University, Roma, 2014); Bazar (Gallery onetwentyeight, New York, 2013); Delicata Mutevolezza (Macro Testaccio, Roma, 2013); Kiyomiyamagishi Gallery (Nagano, Japan, 2011); XIII Biennale Giovani Artisti del Mediterraneo (Bari, 2008); H20 (personale, Galleria Bonomo, Bari-Roma, 2007).

Charley Peters vive e lavora a Londra. Nel 2013 vince una residenza d’artista al Centre for Drawing, University of the Arts London e nel 2012 è selezionata al Salon Art Prize and the Beers Lambert Award for Emerging Artists. Ha esposto in numerose mostre personali, tra le più recenti: Reduction (Public House Projects, London, 2013); In Occupation (Centre for Drawing, University of the Arts London, 2013); Axiom (ASC Window Gallery, London, 2013); e collettive come: This Year’s Model (Studio 1.1, London, 2014); First Come First Served: Works on Paper (Lion & Lamb Gallery, London, 2013); ArtLacuna Prize ArtLacuna | Space, London, 2013); Secret Histories (Sluice Art Fair, London, 2013); Shelf Life (Leytonstone Arts Trail, London, 2013); ZAP Summer Show (ASC Studios, London, 2013); Photo & Print Salon 2013 (Charlie Dutton Gallery, London, 2013); Discernible (Bond House Project Space, London, 2013); Animamus Art Salon (Culture Fix, Lower East Side, New York, 2013); This Year’s Model (Studio 1.1, London, 2013); Salon Art Prize 2012 (Griffin Gallery, London, 2012); She Blocks the Highway (Fotanian Studio, Hong Kong 2012); Along the Line, (Brooklyn Library, New York, 2012); Slice (Zahoor ul Akhlaq Gallery, Lahore, 2011); Adhere to Me (Brooklyn Library, New York, 2011); Delineation Contemporary Dialogues with Drawing (The Crypt Gallery, London, 2010); Die Zeit of Drawing (Climate Gallery, New York, 2010).

Alessandro Roma (Milano, 1977) vive e lavora Londra. Il suo lavoro è stato presentato in numerose personali: Enclosure (Paradise Row Gallery, London, UK, 2013); Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardino (Brand New Gallery, Milano, 2012); Humus (Mart Museo di Arte Moderna e Contemporanea, Rovereto, 2011); Sites of action (Scaramouche Gallery, New York, 2011); Alessandro Roma (Marabini Gallery, Bologna, 2005). Tra le esposizioni collettive si ricordano: Everything is About to Happen. An ongoing archive of artists’ books selected by Gregorio Magnani (Corvi Mora, London, UK, 2014); Drawing Biennial 2013 (Drawing Room, London, UK, 2013); Lucie Fontaine: Estate (Marianne Boesky Gallery, New York, 2012); Never before a girl done so much with so little (The Suburbans Gallery, Chicago, 2012); Lacune (curated by Laura Lanteri, Museo Archeologico Eno Bellis, Oderzo, Treviso, 2012); Partita a quattro una riflessione sulla scultura (Galleria Lorcan O’Neil, Roma, 2011); Meriggio a Carignan (Villa al Console, Carignano, Lucca, Italy, 2011); Impresa pittura (CIAC Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea, Genazzano, Rome, Italy, 2010); Route tournante en sous –bois (UpLoad Art Project, Trento, Italy, 2010); Rome, Expanded Painting (4th Prague Biennal, Czech Republic, 2009); Unreachable is just close enough (Galerie Alexandra Saheb, Berlin, Germany, 2009); Snooze (Scaramouche c/o Fruit and Flower Deli, New York, USA, 2009). Nel 2007 ha vinto la quarta edizione dell’International Painting Prize Diputación de Castellón gestito dall’Accademia di Belle Arti di Castellón, in Spagna. È stato artista in residenza dal 2008 al 2009 presso il Künstlerhäuser Worpswede.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *