Gentili amici di Poesia, vi ricordate la storia del terzo manoscritto di Giacomo Leopardi che era stato ritrovato e del quale vi avevo parlato QUI? E poi QUI? Sembra sia un falso.
I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico e Culturale hanno infatti sequestrato il manoscritto sulla cui autenticità esistono molti dubbi. Il sequestro è avvenuto a Macerata.
Le indagini dei carabinieri sono iniziate in seguito alla notizia che il 26 giugno scorso sarebbe stato battuto all’asta, presso la casa d’aste Minerva Auctions di Roma, un manoscritto autografo dell’Infinito di Giacomo Leopardi. Dopo aver contattato vari collezionisti di beni librari ed archivistici operanti sul territorio della Regione Marche in relazione al manoscritto leopardiano, i carabinieri hanno accertato che il proprietario dell’autografo sarebbe Luciano Innocenzi, di Cingoli. La lettera autografa è stata giudicata dal conte Vanni Leopardi un falso. Inoltre la lettera risulta indirizzata al Priore del Comune di Santa Vittoria e riporta un numero d’archiviazione, ma presso il Comune non vi sono riscontri.
Da un confronto effettuato tra la lettera all’asta e un originale del manoscritto dell’Infinito di Leopardi, custodito a Napoli, sono emerse, spiegano gli investigatori, “nette incongruenze, tra cui ripensamenti e il modo in cui alcune parole sono spezzate, che farebbero pensare al fatto che si tratti di una copia e non di un originale”.
Una storia triste, quindi, che preferirei non continuare a raccontarvi… ma vedremo come finirà…