Nota di Vivian Lamarque
Non amo generalmente i libri con la fotografia dell’autore, ma nel caso di Vilma De Gasperin e soprattutto pensando al titolo della sua opera prima, “Lezioni di lingua”, ci sarebbe stata proprio bene la foto dell’autrice il giorno della “Matriculation Ceremony” al St Cross College di Oxford. Sembra uscita da un film inglese, lei è la protagonista,la più eterea del college, la più biondazzurra, poi si apre il libro e il rasoio affilato dei versi riporta subito il lettore a terra, tanto più bruscamente quanto più in alto l’angelo della foto l’aveva involato.
Impara l’uso delle forbiciate chi nel suo passato prossimo o meglio ancora remoto le ha ricevute e non rese,la restituzione avviene ora sotto forma di crudeli lezioni grammaticali, per mezzo di interrogative dirette e indirette, di dimostrativi e possessivi, di apparentemente innocenti modi e tempi verbali.
Originaria di Feltre e in “esilio” a Londra appena diciassettenne, lì passa – come in un romanzo di Dickens – da una famiglia cattiva a una famiglia buona: i Rea Van Houts la prendono a cuore, l’incoraggiano a proseguire gli studi che la porteranno sino alla laurea con lode. Il passaggio dalla tesi linguistica “sul l’inglese tecnico dei compressori frigoriferi” (Freud! Freud! e chi ha scritto il caso ci assomiglia?) alla ricerca a Oxford grazie alla “maestra” Emmanuela Tandello (fra l’altro traduttrice di Amelia Rosselli) è tutta biografia da scoprire. Intanto leggiamo con sorpresa queste notevoli “Lezioni di lingua”, una in particolare, “Parentesi” ( … nella parentica vita individuale / la morte è solo la seconda / parentesi tonda“) ci fa molto ben sperare per le future raccolte.
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Parentesi
Immagina la vita universale
come un lunghissimo periodo
grammaticale:
nella parentica vita individuale
la morte è solo la seconda
parentesi tonda.
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Complemento oggetto
La mia anima
chiede
una maglia di lana.
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Pronomi dimostrativi
Quelli amati passati.
questi desiderati evitati.
Quelli interessanti distanti.
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Interrogativa diretta
Come glielo spieghi a un prete
che ti sposi
per eccesso di traslochi?
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Interrogativa indiretta
Non so se ti sei accorto
che non mi hai mai chiamata.
Nel frattempo sorry mi sono sposata.
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Numerali
È trenta più trenta
che fa sessanta. È allora perché
il tuo traguardo di resa
l’hai raggiunto
con questo errore
di trenta più due
che fa appena trentadue?
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Coordinata avversativa
Non dormo da sola
non mangio da sola,
ma è sola l’anima
quando vola
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Periodo ipotetico (della realtà)
Se su ogni uomo di cui ti sei innamorata
ti sei così clamorosamente sbagliata;
se c’è un tempo per piangere
e un tempo per piangere meno
forse è un bene che senza quell’amore
ti sia sposata.
Da “Lezioni di lingua”, di Vilma De Gasperin, con una nota di Vivian Lamarque, LietoColle, 2014 (euro 10,00)
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Vilma De Gasperin è nata a Feltre (Belluno) nel 1969 da Ida Mair e Fermo De Gasperin, ed è cresciuta in campagna con un fratello, cinque sorelle e molti gatti. Ha conseguito la maturità a Londra nel 1989 e nel 1999 si è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne a Padova . Da allora vive in Inghilterra, dove ha insegnato lingua italiana all’Università di Plymouth e a University College London. Attualmente svolge il dottorato di ricerca ed è Tutor di lingua e letteratura italiana all’Università di Oxford.