Glenn Gould, per chi non lo sapesse, era un noto pianista e compositore canadese che era solito canticchiare mentre suonava. Gould affermava che il suo canto era qualcosa di involontario, che cresceva proporzonalmente all’incapacità del pianoforte di realizzare la musicamesattamente come egli la intendeva.
(N.d.T)
Traduzione di Branko Gorjup e Francesca Valente
Don McKay è uno dei più apprezzati poeti canadesi. La poesia che leggerete qui sotto, è tratta da “Foglio a foglia/Leaf to Leaf”, la prima antologia del poeta in lingua italiana.
Glenn Gould, Humming
not along with the music, which isn’t listening.
but to the animal inside the instrument,
muffling the perfections of hammewr, pedal,
wire, the whole
tool-kit, humming
he furs tha air,
paints an exquisite velvet pianting of a far-off country
where the rain falls
contrapullanty the wind lies on the land
like a hand caressing a cat’s back, humming
“this is your dead, which is but a membrane away,
which is but a leaf, turning,
which is falling in these delicate
explicit fingers, as you have always known,
and worn, though only we,
the instrumentalis,
have found a way to sing it for you.
sleep.”
***
Glenn Gould, canticchiando
non segue la musica, che non ascolta,
ma l’animale dentro lo strumento,
soffocando le perfezioni di martelletto, pedale
corde, tutto
il necessaire, canticchiando
impelliccia l’aria,
dipinge uno squisito quadro in velluto di un paese lontano
dove la pioggia cade
per contrappunto l vento passa sullka terra
come una mano che accarezza la schiena di un gatto, canticchiando
“questa è la tua morte, nulla più d’un velo che cade,
nulla più di una foglia volteggiante,
che plana tra queste dita
delicate, esplicite, che da sempre conosci,
e indossi, anche se soltanto noi,
strumentalisti
abbiamo trovato il modo di cantartela.
Dormi”.
SF
di Don McKay
(Traduzione di Branko Gorjup e Francesca Valente)