DAL 17 SETTEMBRE 2014 Al 1 FEBBRAIO 2015
Nota di Silvana Lazzarino
Al di sopra della realtà, oltre l’apparenza Marc Chagall (Liosno Vitesbk1887- Saint-Paul-de-Vence 1985) sapeva dare vita e corpo ai propri sogni, alle proprie fantasie che imprimeva con forza e insolita eleganza sulla tela. Un universo che interpretava le sfaccettature di una realtà difficile, fatta di contraddizioni tra sogni e rinunce dove l’individuo spesso avvertiva la propria solitudine, il proprio limite.. Per accostarsi al suo modo di rileggere la realtà con i suoi diversi volti attraverso l’elemento del sogno e dell’immaginazione con cui stemperava anche aspetti drammatici della stessa esistenza, basta entrare negli spazi di Palazzo Reale a Milano dove dal prossimo 17 settembre 2014 sarà visibile una straordinaria mostra che tocca le tappe più significative del suo percorso artistico.
Promossa dal Comune di Milano-Cultura, organizzata e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura- Gruppo 24 Ore, la mostra, Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985 curata da Claudia Zevi, con la collaborazione di Meret Meyer, presenta più di duecentoventi opere tra oli, tempere, pastelli, disegni e incisioni realizzate dall’artista tra il 1908 e il 1985. Essa ripercorre l’evoluzione stilistico espressiva di uno tra i più grandi protagonisti della scena artistica del XX secolo che, attraverso le atmosfere affascinanti e oniriche della danza, del teatro e del circo trasfigura la realtà dando forma a situazioni nuove dove le sue figure sono come avvolte da una luce onirica e gioiosa. Dai primi anni russi al periodo francese, dal rientro in Russia al secondo periodo del suo esilio prima in Francia e poi in America negli anni Quaranta, fino alla scelta definitiva di stabilirsi in Costa Azzurra, il visitatore viene introdotto nel vivace, colorato e simbolico mondo dell’artista, un universo talora anche malinconico, animato dai personaggi più disparati sospesi tra realtà e immaginazione.
Si tratta della prima retrospettiva, fino a questo momento mai dedicata in Italia a Marc Chagall, in cui sono esposti in prevalenza dipinti, a partire dal 1908, data in cui Chagall realizzò il suo primo quadro, “Le petit salon”, fino alle ultime, monumentali opere degli anni Ottanta dove emblematici sono i temi biblici con le figure di Mosé e dei profeti Geremia e Isaia.
Un viaggio lungo la dimensione simbolica, immateriale della mente che pensa e ricrea dando nuova linfa alla realtà, in cui per la prima volta vengono accostate opere delle collezioni degli eredi, e talvolta inedite, a capolavori provenienti dai maggiori musei del mondo, quali il MoMa, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington, il Museo Nazionale Russo di S. Pietroburgo, il Centre Pompidou, oltre a cinquanta collezioni pubbliche e private.
Dopo i primi studi improntati ad un gusto realista presso Vitebsk, sua città natale, e Pietroburgo, Chagall, giunto in Francia, si orienta verso un discorso più creativo dove si lascia catturare dal significato espressivo e disincantato del colore presente nelle tele di Van Gogh e dei Fauves, dal modo illogico di comporre e scomporre la realtà secondo canoni geometrici ora simmetrici, ora asimmetrici propri dei cubisti e dalle trovate futuriste. Tutti questi aspetti, però, sono condensati e rivisitati attraverso la purezza e la bellezza del sogno proprio del sentire surrealista da lui imprigionato sulle tele per parlare del soprannaturale e dell’indefinibile. Rientrato in Russia nel 1914 partecipa al rinnovamento culturale incoraggiato dalla rivoluzione, per poi stabilirsi in Francia agli inizi degli anni Venti dove trascorrerà l’ultima parte della sua vita a parte diversi viaggi in Europa e l’esilio negli Stati Uniti per via dell’occupazione nazista.
Le sezioni in cui è suddiviso il percorso della mostra seguendo un criterio cronologico introducono nel primo periodo con le opere degli esordi realizzate in Russia, cui seguono quelle realizzate durante il primo soggiorno francese per tornare nuovamente in Russia fino al 1921 dove inizia a realizzare le decorazioni per il teatro ebraico statale “Kamerny” di Mosca. Da qui ha inizio il secondo periodo del suo esilio, prima in Francia e poi in America negli anni Quaranta dove vivrà anche la tragedia della morte dell’amatissima moglie Bella; fino alla decisione di tornare in Francia stabilendosi definitivamente in Costa Azzurra dove Chagall recupererà il suo linguaggio poetico più rasserenato dai colori e dall’atmosfera del Midi.
Il visitatore avrà così occasione di catturare con lo sguardo e la mente le “arditezze pittoriche” dai ritmi incalzanti dove i disegni flessuosi, i colori brillanti, puri e densi di energia scandiscono accanto agli aspetti nostalgici di un ritorno alle proprie radici, il suo amore per la natura luminosa e per la religione ebraica che gli fa intuire come il senso della trascendenza abiti in tutti gli aspetti dell’universo.
Così accanto al richiamo alle origini famigliari e culturali dell’artista sono il tema della Bibbia illustrata commissionato da A. Vollard quello legato al teatro, al circo e alla danza. Sul ritmo narrativo del ricordo, della religione e della fiaba, si innalza un gioco di segni, colori e forme che nel tentativo di definire la sottile linea di confine fra verità e inganno, giorno e notte, speranza e timore, entra a far parte di quel meccanismo imprevedibile del rapporto esterno/interno, conscio/inconscio a dar forma alle emozioni. L’intensità del colore, le figure e i volti portati all’estremo limite di un sogno interminabile, definiscono a poco a poco una visione distorta del mondo. Un mondo, ora ironico ora malinconico, visto attraverso l’altra faccia dell’esistenza: quella insondabile che appartiene alla psiche.
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Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985
Milano- Palazzo Reale
dal 17 settembre 2014 al 1 febbraio 2015