Presentazione a Firenze di “Dire Luce” edizione Bur Rizzoli 2014, un libro nel quale la grande scrittrice spagnola si interroga sul significato e la funzione dell’arte e sul suo rapporto con l’uomo e con la sua esistenza. Il libro raccoglie testi, alcuni dei quali nati da incontri effettivi con opere, autori e pittori, viene presentato lunedì 29 settembre, alle ore 17, a palazzo Panciatichi, (Via Cavour, 4).
Alla presentazione intervengono i professori Rosalba de Filippis e Sergio Givone, la curatrice del volume Carmen Del Valle, il saggista Luca Nannipieri e il poeta Davide Rondoni.
María Zambrano (1904-1991), filosofa e saggista spagnola, pensatrice autorevole e originale, allieva di José Ortega y Gasset e Xavier Zubiri, è vissuta a lungo in esilio per la sua opposizione al franchismo. La sua vasta produzione, largamente studiata in Italia, si è per lo più concentrata sul rapporto tra filosofia e poesia.
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Maria Zambrano non avrebbe mai incoraggiato un’attenzione alla sua persona. Sperava che il suo nome non comparisse da nessuna parte: le interessava solo scrivere ed esistere per i suoi amici e «per coloro che si presentano con il cuore aperto». Eppure, davanti ai suoi testi così traboccanti di sapienza, si ha la certezza che assecondare questa sua ritrosia sarebbe un grave torto per l’intera umanità.
Maria Zambrano, nata da una famiglia di maestri nella terra assolata dell’Andalusia – terra di incrocio di Ebrei, Arabi, Gitani – è stata una filosofa nel senso più profondo del termine: era convinta che al mondo non avrebbe potuto fare altro che «vivere pensando» e, occorre aggiungere, “da donna”, cioè guardando le cose «attraverso l’anima».
L’ENCICLOPEDIA DELLE DONNE RACCONTA COSI’ MARIA ZAMBRANO…