Un frammento da “Olimpia”

olimpia
Frammento tratto da un saggio inedito
di Giorgio Galli su OLIMPIA

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Iperione, la caduta

[…] Iperione è una delle sezioni più intense del poema Olimpia, di Luigia Sorrentino (Interlinea Edizioni, 2013, Recours au Pòeme Editeurs, 2015, Traduzione in francese di Angèle Paoli con testo a fronte), composta da sei Cori e da una prosa finale dal titolo Il confine. Già c’eravamo soffermati sul “noi” di Olimpia, sull’ethos panumano espresso nella sua civiltà estetica, sul suo essere coro di tragedia. Adesso questa polarità diventa esplicita. Esplicito è anche il richiamo all’opera (e non solo) di Friedrich Hölderlin. Iperione sviluppa infatti un discorso sulla creazione e sull’armonia, ma anche sulla conoscenza e su come essa si relazioni all’innocenza. Un discorso caro al poeta tedesco.

Lettura di Luigia Sorrentino da Olimpia, “Iperione, La caduta”

 

Il Coro I ha inizio su un tono gnomico: altissima è la densità semantica, intricata come una foresta di mangrovie; ma più l’asserzione si fa oscura, più definitivo si staglia il tono dell’asserzione:

tutto stava su di lei
e lei sosteneva tutto quel peso
e il peso erano i suoi figli
creature che non erano ancora
venute al mondo
lei stava lì sotto e dentro
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Fabio Jermini, “Intervallo e fine”- Commento a una sezione di “Somiglianze” di Milo De Angelis

 
fabio_jermini_okNOTA DI FABIO JERMINI

Il libro nasce come approfondimento della mia tesi di laurea, che era già un commento a un nucleo di poesie della raccolta Somiglianze, discussa all’Università di Ginevra il 13 febbraio 2013, davanti al prof. Roberto Leporatti (direttore di tesi) e a Francesca Latini (giurata d’esame).
Sin dal liceo ero affascinato dalla poesia; amavo particolarmente Dante, Ariosto, Parini, D’Annunzio, Verlaine e Apollinaire. Ho scoperto De Angelis – assieme a molti altri – il primo anno di università, durante un seminario tenuto da un altro poeta, Fabio Pusterla. Dopo aver letto la poesia Due nelle forze, colpito dalla forza e dal lato enigmatico di quel tipo di poesia, “piana a intendere” sul piano morfologico, ambigua su quello sintattico, criptico su quello semantico, scelsi di lavorare su De Angelis, per il mio lavoro seminariale. Continua a leggere

Margherita Rimi, “Nomi di cosa-Nomi di persona”

nomi-di-cosa-nomi-di-persona-margherita-riti-lestroverso-marsilioNota di Amedeo Anelli

Margherita Rimi si conferma una delle voci meglio individuate del nostro panorama letterario. Con i suoi ritmi e la sua sintassi originale, la Rimi crea una poesia tangibile, in cui la lingua siciliana, l’italiano, il francese, l’inglese, i linguaggi specialistici concorrono ad aumentare la dimensione esperienziale e di senso senza essere semplici “coloriture” linguistiche o contributi alla varietà fonica dei versi. Immediatezza gestuale e visiva di una situazione in atto, potenzialità di una lingua essenziale e precisa che sa giovarsi degli scarti sintattici del dialetto, ma anche porsi in una dimensione plurilinguistica a forte oralità e carnalità: in questa scrittura la dimensione veritativa e conoscitiva si unisce infatti alla corporeità, e la corporeità a un vivo senso della lingua, alla «manducazione della parola», per usare l’espressione di Marcel Jousse. Non a caso figura ad esergo della prima parte del volume la frase di Alice Miller che dice: «La verità della nostra infanzia è scritta nel nostro corpo».

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Ritratti di poesia 2016

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PROGRAMMA

Roma, Tempio di Adriano, 5 febbraio 2016

9.30 – 10.45 Caro poeta

Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone, Terry Olivi, Elio Pecora e Luigia Sorrentino incontrano gli studenti dei licei romani Aristofane, De Sanctis, Machiavelli, Rossellini, Virgilio

10.45 – 11.05 Poetry slam (prima manche)

Data ufficiale del campionato nazionale di Poetry Slam L.I.P.S. – Lega Italiana Poetry Slam

EmCee Lello Voce

Partecipano: Antonella Bukovaz, Sergio Garau, Francesca Gironi, Simone Savogin

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Nuccio Ordine, “L’utilità dell’inutile”

utilita_inutileNon è vero – neanche in tempo di crisi – che è utile solo ciò che produce profitto. Esistono, nelle democrazie mercantili, saperi ritenuti “inutili” che invece si rivelano di una straordinaria utilità. In questo brillante e originale saggio, Nuccio Ordine attira la nostra attenzione sull’utilità dell’inutile e sull’inutilità dell’utile. Attraverso le riflessioni di grandi filosofi (Platone, Aristotele, Zhuang-zi, Pico della Mirandola, Montaigne, Bruno, Campanella, Bacone, Kant, Tocqueville, Newman, Poincaré, Heidegger, Bataille) e di grandi scrittori (Ovidio, Dante, Petrarca, Boccaccio, Alberti, Ariosto, Moro, Shakespeare, Cervantes, Milton, Lessing, Leopardi, Hugo, Gautier, Dickens, Herzen, Baudelaire, Stevenson, Kakuzo Okakura, García Lorca, García Márquez, Ionesco, Calvino, Foster Wallace), Nuccio Ordine mostra come l’ossessione del possesso e il culto dell’utilità finiscano per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l’arte e la creatività, ma anche alcuni valori fondamentali come la dignitas hominis, l’amore e la verità. Continua a leggere

Oriel Pozzoli, “L’amore si fa contando”

copertina piatto L'amore si fa contandoPrefazione di Maurizio Cucchi

Conoscevo finora Oriel Pozzoli per la sua bravura e autenticità di narratrice, ma proprio l’intensità espressiva della sua frase, la sua attenzione sensibile alla lingua e il controllo dello stile, nei romanzi, mi hanno fatto sembrare del tutto naturale il suo passaggio alla poesia, dove queste qualità tornano impeccabilmente. Tra l’altro, il libro si apre con una prosa, molto lirica, certo, poeticissima, ma pur sempre una prosa, dunque un passaggio, una breve quanto intensa fase intermedia.
Come ben dichiarato dal titolo, questo libro si svolge coerente attorno a un tema, che è poi il grande tema-non tema dell’amore, la macrometafora inamovibile del rapporto dell’essere umano con l’esserci, con la vita, nella sua dedizione non sempre purtroppo corrisposta. Il titolo stesso, nella sua semplicità, contiene un’evidente sorpresa, garbatamente provocatoria. L’amore si fa contando, dice infatti, mentre, chissà, ci si potrebbe aspettare un cantando, sia pure già un poco azzardato. Invece, in modo più prosaico, la poetessa ci dice che si fa contando. Resta il fatto che la vicinanza estrema di suono tra i due verbi lascia nel lettore anche una vaga eco di amoroso canto. Ma di quale conto potrà invece trattarsi? Naturalmente è viva, in questa scelta originale, la presenza del senso del limite, della provvisorietà, dell’incompiutezza di ogni vicenda umana, al cui centro è per natura quella amorosa.

 

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Mario De Santis, “Sciami”


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A cura di Luigia Sorrentino

E’ poesia che fotografa la realtà del nostro tempo quella di Mario De Santis nei suoi “Sciami“, raccolta di versi da poco uscita con Giuliano Ladolfi Editore (euro 10,00).

Una poesia che “aggrega tanto”, al punto che nelle poesie qui proposte, vi sembrerà di vedere i volti dei milioni di migranti e di rifugiati arrivati in Europa negli ultimi decenni.

Un io poetico che guarda alla Storia, oggettivamente, senza nascondere la forma interiore  dell’autore, percepita dal flusso ininterrotto di parole, dense, che hanno coscienza della brutalità del nostro tempo.

 

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Rossella Frollà, “Violaine”

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Nota di Luigia Sorrentino

Di questo libro, mi colpisce immediatamente il titolo, “Violaine“. Con questo nome l’autrice compie un viaggio autobiografico,  entrando nel nome della protagonista del noto dramma teatrale di Paul Claudel, fratello della scultrice Camille Claudel: “L’annuncio a Mariaal quale, lo scrittore e diplomatico francese, dedicò tutta la vita componendone varie stesure.  L’opera di Roberta Frollà, come quella di Paul Claudel, tratta di una giovane donna, dei suoi affetti, investita dall’amore, dalla fede, dalle vicende umane che si sovrappongono, entrano in relazione con la totalità di ciò che esiste e che è mobile nell’universo: “Qualcosa mi accarezzava,/il chiacchierare dell’acqua/ dove s’oscura l’aria/ nel sottopasso/ arriva con un filo lento al mare/ che sembra fatto di niente/ come il patire e il vento,/ scorrevano l’acqua e l’aria sui miei passi,/ nel greto la gioia di un lento gioco.” Così, con versi lievissimi e lucidi, di vibrante intensità, la Frollà compie un viaggio nella memoria e nel tempo:  “infilati in tasca gli anni”  si va verso la nostra incompiutezza terrena e, contemporaneamente,  si cerca una forma che definisca la gioia, …”che non mi chiede nulla,/ se non di abbracciarla,/…” , prima di perderla sotto i colpi del vento“. Continua a leggere

Francesco, “Cantico delle creature”

CHIARA_FRANCESCO

Immagine tratta dal film di Liliana Cavani “Francesco” (2014).
Sara Serraiocco è Chiara,  Mateusz Kosciukiewicz è Francesco.

LUIGIA SORRENTINO LEGGE IL “CANTICO DELLE CREATURE” di Francesco

San Damiano, Assisi
di Luigia Sorrentino

Ci si arriva a piedi percorrendo una strada sterrata, defilata dal flusso abituale dei turisti. Come rispondendo a una voce che ci chiama, si raggiunge un luogo povero e essenziale. E’ qui che nel 1211 Francesco condusse Chiara, una ragazza appena diciottenne “cresciuta sotto la sua ombra come una sua piccola pianta” – lo dice Chiara nei suoi scritti -.
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Loretto Rafanelli, la poesia in America Latina

la_nuova_poesiaDella ricca e variegata poesia dell’America Latina, il poeta Loretto Rafanelli ha cercato di individuare quelle che sono le nuove tendenze e le giovani personalità emergenti, illustrando il percorso poetico di scrittori (quasi tutti sotto la soglia di 40 anni) che hanno già espresso una spiccata autonomia e un rilevante valore creativo, oltre ad essere presenti nel dibattito culturale e attivi nella realizzazione di molteplici iniziative. Poeti sconosciuti al pubblico italiano, in generale poco attento alla poesia di lingua spagnola.

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Venduta per 50 milioni di dollari la casa al mare di Andy Warhol

andy_warhol-foto-suaSecondo il Wall Street Journal la proprietà, che si compone di un edificio principale di oltre 350 metri quadrati e 5 cottage e che si trova nel villaggio di Montauk a New York è stata acquistata da Adam Lindemann, fondatore della galleria d’arte “Venus” di Manhattan. Hanno gestito la vendita Douglas Elliman Real Estate insieme a Sotheby’s International Realty. Andy Warhol l’acquistò nel 1970 e vi ospitò molti amici fra i quali i Rolling Stones, John Lennon, Elizabeth Taylor e Jacqueline Kennedy.

Marco Pavoni, “Immagini”

 

MARCO CON PERMANENZA DEL SOGNOA cura
di Luigia Sorrentino
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Marco Pavoni, nato a Chieti nel 1984, laureato in Lettere Classiche, vive e lavora a Pescara. L’amore per la scrittura poetica risale agli anni del Liceo. Ha esordito nel 2009 con Immagini, Edizioni Tracce, Pescara, raccolta di poesie ricavata dagli esercizi di scrittura degli anni 2006, 2007 e 2008. Del 2014 è Permanenza del sogno, Edizioni Tracce, Pescara. Si sono interessati alla sua opera: Giorgio Bárberi Squarotti, Simone Gambacorta, Valerio Magrelli, Daniela Quieti, Anna Ruotolo, Benito Sablone e altri. Si ricordano, per la poesia, i premi Poesie… in cammino, Fondazione PescarabruzzoEdizioni Tracce, I Pensieri del Poeta. Continua a leggere

Elisabetta Motta, “La cosa inaudita”

LA_COSA_INAUDITAUn itinerario poetico e religioso negli scritti di Davide Rondoni” di Elisabetta Motta (Subway Edizioni, 2014).
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Attingendo da testi poetici,  articoli e saggi di Davide Rondoni, Elisabetta Motta accompagna il lettore in un itinerario di conoscenza di una delle vosi più significative e singolari del panorama letterario contemporaneo. La sua ricca produzione, che vive nella tensione e nella sostanziale coincidenza della genesi del gesto poetico, artistico e drammatico, prende corpo in una scrittura che è frutto dell’esperienza e nasce sempre dall’incontro con la realtà. Consapevole che la crisi dell’uomo contemporaneo non è tanto una crisi di fede, ma di speranza, e che questa parola oggi più che mai suona come inaudita , egli osa riproporla, sottolineando la necessità che essa si radichi nell’azione della grazia. Continua a leggere

Marine Duboscq, disegni e pitture 

Marine Duboscq 2015 PDF-5Nota di Luigia Sorrentino

I disegni e le pitture dell’artista francese Marine Duboscq, nascono dalla necessità di imprimere il colore sulla tela, di affermare una visione che si fa carico di piccole emozioni impresse nel ritmo della vita. Guardando le sue opere muta il nostro respiro, un nuovo battito si deposita in noi,  un patrimonio d’amore e di armonia avvolto in una sottile bellezza che ripara da ogni ingiustizia.  Ognuna delle forme originate da Marine, ha il suo tempo, ed è proprio il ritmo del tempo, uno dei fenomeni più profondi e decisivi dell’esperienza umana che percepiamo nelle sue opere. Marine predilige ampi spazi, vedute immense, che soltanto un occhio integrato all’assoluto può raggiungere. Uno spazio totalizzante, con il quale ispezioniamo tutto il movimento dell’artista che ha dato origine alla forma.  Il gesto di Marine è un gesto che si autoproduce, senza alcuna mediazione mentale, se non quella di una spinta interna, portata in luce.

 

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Omaggio dei cittadini di Orvieto a Dante Alighieri

Nel video, ideato da Gianluca Foresi, 50 cittadini di Orvieto leggono il VI Canto del Purgatorio in omaggio al Sommo Poeta in occasione del 750esimo anniversario della nascita. Continua a leggere

Jonathan Galassi, “La musa”

 

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Jonathan Galassi
è editore, poeta e traduttore di fama internazionale. Ha studiato ad Harvard con poeti come Elizabeth Bishop e Robert Lowell e ha pubblicato per la casa editrice della quale è Presidente, la Farrar, Straus and Giroux, molti romanzi e raccolte di poesie di autori noti, come Jonathan Franzen, Jeffrey Eugenides, Marilynne Robinson, tanto per fare alcuni esempi, scoprendo dei veri talenti.

Con “La Musa” (Titolo originale “Muse”, Knopf, 2015) uscito in Italia con Ugo Guanda Editore, tradotto da Silvia Pareschi, Galassi debutta come narratore. Una scelta importante, che lo colloca dalla parte dell’Autore, di colui che scrive “la sua storia”.

 

Intervista a Jonathan Galassi
di Luigia Sorrentino
Roma, 18 dicembre 2015

 


Galassi, che effetto le fa stare dall’alta parte, quella dello scrittore
?

Ho sempre scritto poesia e traduzioni con la mia mano sinistra, per così dire. Ma alla mia età ho pensato: ora o mai più. E mi sono voluto lanciare in questa sfida, per vedere se ero in grado di fare qualcosa da solo, anche se qualcosa di modesto, in un genere su cui avevo già lavorato molto con numerosi scrittori che amo. Continua a leggere

Carlo Bordini

BORDINIDa un’idea di Luigia Sorrentino

A cura di Fabrizio Fantoni

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Sono nato nel 1938, alla vigilia della seconda guerra mondiale e della catastrofe dell’Italia. Mio padre era un generale dell’aeronautica con simpatie e nostalgie fasciste. Mi ha terrorizzato e l’ho sempre odiato in silenzio. Per questa ragione ho sempre inconsciamente identificato con mio padre tutto ciò che sapesse anche lontanamente di autorità, e quindi anche tutte le istituzioni. Quando sono stato costretto ad adattarmi ad esse, l’ho fatto con una freddezza piena di disprezzo.

Sono sempre stato un ribelle e anche un timido nello stesso tempo. Dico questo per spiegare perché per me la parola “letteratura” è sempre stata sinonimo di qualcosa di odioso e di disprezzabile. Perché in essa ho sempre sentito la presenza dell’istituzione.
Sempre per questo problema di odio e di timore nei confronti del padre mi sono identificato per lungo tempo con un gruppo trotskista ultraminoritario e anche per questa ragione ho avuto, all’interno della vita letteraria, una tendenza all’isolamento e una preferenza spiccata per situazioni piuttosto marginali. Continua a leggere

Numero Speciale di “VIVA” dedicato a Beppe Salvia

 

viva-una-rivista-in-carne-e-ossa-poesiaVIVA
Una rivista in carne e ossa

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Numero speciale dedicato a

BEPPE SALVIA
nel trentennale della morte

Giovedì 17 dicembre 2015, ore 18.30 Continua a leggere

Dacia Maraini a Pozzuoli per testimoniare il fine-vita

Dacia_Maraini_1In occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco, la scrittrice Dacia Maraini parteciperà agli incontri di in-formazione “Il fine-vita, tra Misericordia e rispetto della persona” proposti dall’associazione Puteoli Pro Vita onlus.

L’evento si svolgerà mercoledì 16 dicembre (alle ore 18,30) nell’Auditorium della sede operativa dell’associazione, cioè il “Centro per la Vita Luigi Saccone” al Villaggio del Fanciullo, in via Campi Flegrei, 12 a Pozzuoli. Continua a leggere

Damiano Sinfonico, “Storie”

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Prefazione di Massimo Gezzi

Sì, sono tutte così le Storie che state per leggere: tutte composte con lo stesso metro della prima, bella poesia sulla terribile telefonata che arriva mentre si pensa a tutt’altro (a Costanza d’Altavilla, in questo caso, e alle miniature medievali che ne illustrano la vicenda). Sono tutti versi-frase, o quasi, quelli che Damiano Sinfonico ha pazientemente cesellato per arrivare all’importante risultato costituito da questo suo libro d’esordio.

Il verso-frase non ha una storia fortunata, nella tradizione italiana: vi ricorre molto Fortini (ereditandolo anche da Brecht), a cui è impossibile non pensare; lo usano Giudici e qualche altro. Soprattutto, non lo usano frequentemente i coetanei di Sinfonico (classe 1987), di solito più orientati o a un flusso poetico sintatticamente elaborato, oppure a forme ibride, spurie, in cui poesia e prosa si confondono e si sovrappongono.

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Addio al grande fotografo Mario Dondero

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La leggenda del fotogiornalismo mondiale, Mario Dondero, era nato a Milano il 6 maggio 1928 ma aveva deciso di vivere a Fermo. Dondero è stata una delle più originali figure del fotogiornalismo contemporaneo. Tra le sue foto più celebri, quella del gruppo degli scrittori del Nouveau roman scattata a Parigi nell’ottobre del 1959 davanti alla sede delle Editions de Minuit (Nathalie Sarraute, Samuel Beckett, Alain Robbe-Grillet, Claude Mauriac, Claude Simon, Jérôme Lindon, Robert Pinget, Claude Ollier).

Il suo interesse per l’Africa si è manifestato attraverso la collaborazione alle riviste Jeune Afrique, Afrique-Asie, Demain l’Afrique, Roland Topor, Claude Mauriac, Daniel Pennac, Jeshar Kemal.

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Laura Corraducci, “Il canto di Cecilia e altre poesie”

 

canto_di_ceciliaDalla prefazione
di
Francesco Napoli

 

C’è una riflessione fondativa strettamente connaturata alla poesia, in auge in Italia sin da quel famoso Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io”, che, sempre restando alle nostre latitudini, negli ultimi trent’anni circa ha avuto un’incalzante ripresa: la posizione dell’io (…) Non sfugge a questa traiettoria Laura Corraducci alle prese con l’arcaico dilemma sull’io e che con Il Canto di Cecilia e altre poesie sembra aver raggiunto un solido punto d’approdo nel suo cammino.

L’attraversamento dei confini della prima persona singolare si è compiuto ora pienamente nel Canto di Cecilia e altre poesie, come testimonia quel continuo rimbalzo tra l’io e il tu che di volta in volta si scambiano le parti, in un originale flusso di coscienza, superamento sostenuto anche da una più ampia capacità ricettiva che sa raggiungere (ed è raggiunta) dall’altro da sé. La necessità è ora quella di essere una “voce” e non più un’autobiografia in versi: suono e senso finalmente s’innalzano, esattamente come s’innalzò, di fronte all’estremo della morte, la voce di santa Cecilia, quella rievocata in versi da Laura Corraducci nel poemetto eponimo posto nelle pagine conclusive. Continua a leggere

Concerto per Francesco nel carcere di Padova

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Sarà trasmesso in diretta su Tv2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana, alle 12.00 del 13 dicembre 2015, il Concerto per Papa Francesco con I Polli(ci)ni, l’orchestra giovanile del Conservatorio Cesare Pollini di Padova, che si svolgerà dalla casa di reclusione “Due Palazzi” di Padova.

Immagine: Papa Francesco con i detenuti e gli operatori di Padova e di altri istituti italiani, Roma 7 marzo 2015

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Tristano di Robilant

tristano_da_robilantCon la mostra L’immaginazione e il suo doppio, Intragallery (Via Cavallerizza a Chiaia 57, Napoli),  presenta (12 dicembre 2015 – 12 febbraio 2016) l’artista Tristano di Robilant nella sua poliedrica attività, con sculture di vetro, piatti di ceramica e disegni. L’aspetto elegante e maestoso delle sculture che dominano lo spazio della galleria crea un contrasto con le loro irregolari e movimentate superfici che hanno un soffio di incompiutezza e casualità dalle forme rotonde apparentemente semplici e non classificabili. Questo aspetto ambivalente sorprende l’osservatore e rivela allo stesso tempo la fragilità della materia.

I disegni che riportano le stesse forme allo stadio puro, non lavorato, rivelano il percorso formale e intellettuale alla base delle sculture e dei piatti di ceramica. Per Tristano di Robilant la stretta collaborazione con artigiani, con i maestri vetrai di Murano e con ceramisti umbri è fondamentale: sono loro che riportano nella materia le sue idee in opere di una bellezza unica.

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In ricordo di Edgardo Abbozzo e Claudio Spinelli

Abbozzo_SpinelliAppuntamento
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Biblioteca storica dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia
Sabato 12 dicembre 2015 alle ore 16,30
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L’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, facendo seguito a un’iniziativa del suo indimenticato Presidente, onorevole Alfredo De Poi, L’Accademia riflette sulla sua storia (che diede vita, nel 2011, a un importante convegno dedicato ai secoli più antichi dell’Istituzione, i cui atti furono poi raccolti in un prezioso volume), intende proseguirne lo spirito. Con questa seconda tappa, L’Accademia riflette sulla sua storia rivolge la sua attenzione a periodi molto recenti, nella ferma convinzione che con il termine “Storia” si debba considerare tutto l’arco cronologico in cui si situano gli oltre quattro secoli di attività dell’Accademia perugina nella loro piena continuità.

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Lezioni magistrali di Letteratura Italiana Contemporanea

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Le lezioni, dirette agli studenti delle classi V, in vista dell’Esame di Stato, cominciano venerdì 11 dicembre 2015 a Cicciano, alle 9.45, presso il centro Nadur e saranno aperte al pubblico.

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Presso il Centro Nadur di Cicciano ha inizio il ciclo, a cadenza annuale, di “Lezioni di Letteratura Italiana Contemporanea”, organizzato dal Liceo Scientifico-Linguistico-Artistico “E. Medi” di Cicciano, curato dal Dirigente Scolastico prof. Pasquale Amato, dal poeta e critico Carlangelo Mauro e dalla docente Rosanna Napolitano.

Il Liceo “Medi” da anni propone incontri e confronti degli studenti con autori contemporanei viventi, ultimo lo scrittore romano Eraldo Affinati, (nella foto) presente in diverse antologie scolastiche. Le attività didattiche mirate, in un percorso diverso ma parallelo, alla riflessione critica su autori canonici e ormai classici della contemporaneità, riservate alle classi V, ma aperte anche al pubblico esterno, cominceranno con la lezione di Alberto Granese (Univ. di Salerno) sul tema “Natura e cultura: i riflessi fisici, etici e psichici della guerra nella narrativa di Alberto Moravia”. Durante la lezione saranno richiamate a video alcune immagini tratte dal film “La ciociara”, di V. De Sica, tratto dall’omonimo romanzo di Moravia.

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Donne in poesia

 

samuele_editore_treSabato 12 dicembre 2015 alle ore 20.30 presso la libreria Ubik di Trieste, Samuele Editore presenta l’evento

TRE DONNE TRE POETE

Dialogo e letture di Gabriella Musetti, Rossella Tempesta, Antonella Bukovaz

A seguire open-mic a tema Donne in poesia Continua a leggere

EPHEMERAL, Rachel Slade

 

rachelRachel Slade, artista nata a Putnam nel Connecticut (USA), vive da molti anni a Maniago (Pn). Le sue mostre più recenti sono Citizen Ship (Villa Corrier Dolfin, Porcia PN, 2014, con presentazione di Alessandra Santin) e Crambe Tataria (Villa Cattaneo, San Quirino PN, 2015, con presentazione di Carlo Vidoni). Ephemeral, il suo ultimo progetto, coinvolge nuove opere astratte che si riferiscono alla transitorietà della vita e della sua materia esistenziale. Il connubio con il teatro nasce dall’occasione stessa della Mostra. Ephemeral si svolgerà infatti nella sola serata dell’11 dicembre in occasione dello spettacolo Cenerentola di Sergei Prokofiev proposto dal Teatro Luigi Russolo di Portogruaro (Ve) in collaborazione con l’Associazione Linguaggi e Arte di Andrea Gorgato. Continua a leggere

Presentazione “Viaggi al fondo della notte”

poesieA Salerno, venerdì 11 dicembre 2015, dalle ore 18,30 libreria imagine’s book, corso garibaldi 142

mariastella eisenberg
“viaggi al fondo della notte”
la migranza, l’erranza, la viandanza

prefazione ugo piscopo – nota poetica maram al-masri
[oèdipus 2015]

intervengono
cinzia demi (scrittrice e saggista)
enzo d’antona (direttore de La Città)

Conversazione con Avinoam Shalem

 

avionam_shalemAmerican Academy in RomeAvinoam Shalem Passaggi: i primi viaggi di Meyer e l’idea di un Mediterraneo unito
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Giovedì 10 dicembre 2015, ore 18,00 Biblioteca Hertziana, Villino Stroganoff, Via Gregoriana, 22, Roma.

Nel mese di luglio del 1926, mentre era impegnato nella raccolta dei materiali per la sua tesi di dottorato sulle sculture romaniche dell’abbazia francese di Moissac, il non ancora ventiduenne Meyer Shapiro intraprese un viaggio lungo le sponde del Mediterraneo. Continua a leggere

Addio a John Trudell

Poet and American Indian Movement Leader John Trudell --- Image by © Christopher Felver/CORBIS

Poet and American Indian Movement Leader John Trudell — Image by © Christopher Felver/CORBIS

Se n’è andato l’8 dicembre 2015, a 69 anni, dopo una breve malattia, John Trudell attivista e cantautore. Nelle sue canzoni racconta la storia e i diritti dei nativi americani, tanto da diventare, nel 1979, presidente dell’American Indian Movement. Continua a leggere

Walter Tocci, “La scuola, le api e le formiche”

scuola_formiche«In natura ci sono due comunità operose: le formiche che curano la vita in comune e le api che scrutano nuovi paesaggi. Ecco una sorta di manuale per i riformatori dell’istituzione scolastica: formicai accoglienti per le domande dei giovani, per i migranti, per gli adulti che tornano a studiare. E favi sapienti, alimentati dalla curiosità per il nuovo mondo e dalla creatività della didattica. Sono questi i mondi vitali che salvano l’educazione dalle ossessioni normative. Così sono maturate le buone opere e i giorni migliori della scuola italiana. per editto è venuto ben poco».

La «Buona scuola» è una riforma mancata, ma una riforma mancata non è affatto innocua. Essa delude per la scarsità di proposte davvero innovative e va ad alimentare la sfiducia per gli insuccessi di tutte le leggi approvate nell’ultimo ventennio. Ha il difetto di complicare la vita delle scuole senza risolverne i problemi strutturali: la diseguaglianza nell’accesso e nell’esito dell’istruzione, soprattutto nel Mezzogiorno; la struttura dei cicli vecchia e ridondante, che costringe i giovani a rimanere a scuola un anno in più, perdendo nelle superiori i buoni risultati raggiunti dalle elementari; la regressione degli apprendimenti negli adulti che colloca l’Italia agli ultimi posti, altro che «superpotenza» culturale.

 

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“Amor mio”, omaggio alla Città Eterna

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Scritto, diretto e interpretato da Maurizio Canforini e con Alessia Tona in scena presso il Teatro “L’Aura”, l’8 dicembre alle ore 18.

Una sinestesia di icone e simboli, una passeggiata attraverso le vie della storia, un ritratto complessivo della Roma dell’arte e della letteratura ma anche della Roma dello spettacolo e del costume.

Quali sono i retroscena della statua di Paolina Borghese del Canova? I motteggi di Pasquino, Er Fattaccio der Vicolo der Moro, lo sguardo eternato del poeta Keats, la magia di Audrey Hepburn in vespa nel film “Vacanze Romane” e tanto altro ancora… il tutto alleggerito da intermezzi di canzoni storiche romane eseguite dal vivo da Davide Tamburino e al fianco di Alessia Tona, attrice e regista siracusana, già nota in precedentemente ensamble in “Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street” per la regia di Marco Simeoli e coreografie di Fabrizio Angelini. Continua a leggere

Una poesia di Emily Dickinson

AMHERST, MA - SEPTEMBER 4: A daguerrotype of Emily Dickinson at age 16, is displayed at the Emily Dickinson Museum in Amherst, Wednesday, Sept. 4, 2013. (Photo by Wendy Maeda/The Boston Globe via Getty Images)

(Photo by Wendy Maeda/The Boston Globe via Getty Images)

Nota di Luigia Sorrentino

Rileggendo a distanza di molti anni “Il giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani, mi sono trovata di fronte a una poesia di Emily Dickinson “Morii per la Bellezza” ( “I died for Beauty”) inserita nel romanzo.

Il personaggio di Micòl traduce la poesia in italiano e poi la consegna al suo amico d’infanzia anticipando, attraverso i versi della poetessa statunitense, il destino tragico che attende la sua famiglia dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste del 1938. A parlarsi sono due persone già morte. Entrambe sono state tradite dalla morte della Bellezza e della Verità.

 

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Francesco Accattoli, “Lunga un anno”

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Francesco Accattoli, Lunga un anno, particolare della copertina, con una nota di Tommaso Di Dio e  illustrazioni di Linda Carrara, Edizioni Sigismundus (euro 10,00)

Nota di Tommaso Di Dio

L’impronta che non si perde

Nella poesia di Accattoli è in gioco il resoconto del crescere. Come quell’opera di Cesare Pavese, anche  questa potrebbe far proprio il verso shakespeariano: Ripeness is all. La maturità è tutto, sì; ma è terra di conquista e di un lungo cammino attraverso l’esperienza della gioia e del dolore, dove crescere è sinonimo di abbandono, di continuo e silenzioso mutare.

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Amelia Rosselli, da “Variazioni”

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Amelia Rosselli ph. Dino Ignani

 

 

 

Luigia Sorrentino legge da “Variazioni” (1960-1961) di Amelia Rosselli

Ho scelto di leggere le prime sette poesie di Amelia Rosselli tratte da “Variazioni” 1960-1961, per ricordare una delle voci italiane più importanti del Novecento.

Ho incontrato un’unica volta Amelia Rosselli, a Roma, l’anno credo fosse il 1993, alla libreria “Bibli” di Via dei Fienaroli, dove si tenne un reading, al quale presero parte, tra gli altri, Milo De Angelis, Giovanna Sicari, Valentino Zeichen, Anna Cascella Luciani, Elio Pecora e Alberto Toni. E’ un ricordo lievemente offuscato nella mia memoria. La vidi entrare in sala, camminare lentamente per sedersi due o tre file davanti a me. Mi mostrò il profilo, un corpo alto e magrissimo. La sua presenza fu come un’apparizione che fece gravitare l’aria.

Era molto difficile incontrarla. La sua casa, in Via del Corallo, dove ora c’è una targa in sua memoria, una piccola mansarda alle spalle di piazza Navona nella quale abitò dal 1980, anno in cui aveva lasciato definitivamente l’ Inghilterra, fino all’anno della sua morte, l’11 febbraio del 1966, era il suo rifugio. Amelia non usciva volentieri.

Targa_Amelia_RosselliRicordo la notizia del suicidio. Amelia ha 66 anni, annunciato al telefono pochi istanti prima, a una sua amica cara, che non fece in tempo a raggiungerla per fermarla.  Amelia era la figlia di Carlo Rosselli, fondatore di “Giustizia e libertà “, assassinato in Francia, nel 1937 con il fratello Nello. Amelia non si liberò mai da quel dolore profondissimo. In “La libellula” – Panegirico della Libertà – del 1958, Amelia scrive: “Ma nessun/ odio ho in preparazione nella mia cucina solo / la stancata bestia nascosta. E se il mare che / fu quella lontana bestia nascosta mi dicesse/ cos’è che fa quel gran ansare, gli risponderei/ ma lasciami tranquilla, non ne posso più della/ tua lungaggine.”

amelia_rosselli4Le sette poesie che ho scelto mi riportano al suono e alla voce di Amelia, una voce ritmica, che esprimeva un dolore sordo sotto la forma musicale di un basso continuo.

(Foto di Dino Ignani)

Più libri più liberi 2015


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PER AMORE DEI LIBRI

Palazzo dei Congressi (Roma), 4-8 dicembre 2015

Venerdì 4 dicembre 2015 ha inizio la quattordicesima edizione di Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria promossa e organizzata da AIE – Associazione Italiana Editori in programma dal 4 all’8 dicembre 2015 nella consueta sede del Palazzo dei Congressi nel quartiere dell’EUR.

Cinque giorni di fiera e un’unica grande finestra sul mondo fatta di incontri, conferenze, tavole rotonde, reading, spettacoli e laboratori. Dalla Francia agli Stati Uniti, dalla Germania al Messico, passando per l’Argentina, l’Irlanda e il Camerun, e poi Danimarca, Cile, Congo, fino ad approdare in Italia: un vero e proprio atlante mondiale che collega latitudini diverse all’insegna di comuni geografie tematiche.

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