Tre poesie da Vivo così, di Alberto Toni, Nomos Edizioni, 2014
Raffaele, operaio Fiat, la notte al muletto,
è solo un tempo fantasma
che racconta di sé e del dolore non smette
mentre dall’altra parte il nipote non sa,
poi chiude gli occhi per pensare al domani.
Forse, si chiederà più tardi, il tormento
non passa così in fretta e ci sarà bisogno
di ricordare.
***
Il rumore sordo del cuore,
animarlo delle solite cose e un salto
verso il cielo, quando è caverna e la perla
che qui consumava l’errabondo. Vedeva
e non vedeva, scavalcava. Lo sentivo appena.
Poteva non conoscere, non sapere dove
svetta la chioma dell’ultimo albero rimasto?
E gli altri, i nostri vicini così lontani.
Tutti lo sanno: distinguere l’ultima scintilla,
l’opaco del fuoco in brace che sconfina
nelle periferie, ciò che appena si vede, non si vede.
***
G. ora allo stesso posto dell’altro.
Caricava un sorriso al mio rientro,
la moglie preoccupata di lasciarlo solo.
È l’umanità mite al suo bivio, mentre
per noi, carichi di presente, il cielo
è un improvviso transito di tutto ciò
che è stato. Il dubbio era proprio
negli occhi che bruciavano, sibilava già maturo in me.
Come dirlo? Come spiegarlo senza perdere il filo,
la vita, dormire un po’ tra le tue braccia in abbandono.
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Opere di Poesia di Alberto Toni: “La chiara immagine”, Rossi & Spera, Roma 1987 (Premio speciale opera prima L’isola di Arturo – Elsa Morante); “Partenza”, Empirìa, Roma 1988; “Dogali”, Empirìa, Roma 1997 (Premio Sandro Penna); “Liturgia delle ore”, Jaca Book, Milano 1998 (Premio internazionale Eugenio Montale); “Teatralità dell’atto”, Passigli, Firenze 2004 (Premio Pier Paolo Pasolini); “Mare di dentro”, Puntoacapo Editrice, Novi Ligure 2009; “Alla lontana, alla prima luce del mondo”, Jaca Book, Milano 2009 (finalista Premio Brancati, Premio Camaiore, Premio Dessì); “Democrazia”, La Vita Felice, Milano 2011.