Un poeta legge un poeta
A cura di
Luigia Sorrentino
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“Il testo di Ferrari, partendo da un concetto di degradazione necessaria (la macellazione), sa delineare la fisionomia umana nella sua complessità comprendente la ricerca del sacro, del nobile, e la convivenza con lo squallore, la fame. È una fotografia del tempo, impietosa ma non drammatica.”
Alessandro Canzian
Qualcuno si chiede se io ami
Qualcuno si chiede se io ami
se durante il giorno cerco
o risolvo, se almeno vedo.
Quando guardano le mie labbra
o le mie mani
e più maliziosamente giù, fra le cosce
sento sul corpo le domande
che mi attraversano
come una forca farebbe con la paglia.
Se faccio sanguinare il vento
se trasformo le foglie fredde
in involtini di carne,
se i cavalli bianchi del mio rinascimento
sono esposti sul bancone di una macelleria
non rinuncio alla mia umanità come voi del resto.
Ivano Ferrari, da Macello, Einaudi Editore, 2014
Ivano Ferrari è nato a Mantova nel 1948. Ha esordito nell’antologia Nuovi poeti italiani 4 (Einaudi 1995). Sempre da Einaudi ha poi pubblicato le raccolte La franca sostanza del degrado (1999), Macello (2004) e La morte moglie (2013). Un altro suo libro di poesie, Rosso epistassi, è stato pubblicato da Effigie nel 2008.
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Alessandro Canzian, è nato nel 1977 vive e lavora a Maniago (Pordenone). Nel 2008 ha fondato la Samuele Editore. Ha pubblicato Christabel (Ed. Del Leone, Spinea 2001), La sera, la serra (Mazzoli, Maniago 2004), Canzoniere inutile (Samuele Editore, Fanna 2010), Cronaca d’una solitudine (Samuele Editore, Fanna 2011), Luceafarul (Samuele Editore, Fanna 2012) e il saggio su Claudia Ruggeri: Oppure mi sarei fatta altissima (Terra d’ulivi, Lecce 2007). Con la stessa editrice e nello stesso anno del saggio ha pubblicato Distanze, una collaborazione fotopoetica con Elio Scarciglia.