David LaChapelle, “Dopo il diluvio”

 

immagine LaChapelle-jpgNota di Silvana Lazzarino

Tra moda, pubblicità, fascinazione del corpo e suggestioni regalate dalle visioni della natura si muove l’arte di David LaChapelle fotografo statunitense di fama internazionale che ha saputo cogliere con stile di stampo surrealista e pop, unito ad un certo tratto caricaturale, le emozioni del tempo legate all’uomo alla società entro cui si rincorrono abitudini, tendenze, contraddizioni, miti.

Nato a Fairfield negli Stati Uniti l’11 marzo del 1963 David LaChapelle dopo aver frequentato la North Carolina School of the Arts e successivamente la School of the Arts di New York, ricevette il suo primo importante incarico in qualità di fotografo da Andy Warhol per la rivista “Intervew Magazine” cui seguirono diverse collaborazioni per copertine e servizi fotografici di diverse riviste come; “Vanity Fair”, “Vogue”, “The Face”, “Arena Homme” e “Rolling Stone”.

Colori intensi e accesi, atmosfere oniriche e surrealiste, presenza di situazioni bizzarre caratterizzano la sua arte che ora si lascia incantare dal mondo delle celebrità tra modelle, attrici, cantanti, personaggi dello spettacolo, ora si sofferma sul mondo della politica e dello sport. Così accanto a Courtney Love, Pamela Anderson, tra i suoi ritratti sono anche Elizabeth Taylor, Madonna, Angelina Jolie, Benicio del Toro, Carmen Electra, Michael Jackson, Uma Thurman, Shirley Manson, e ancora David Duchovny, Rose McGowan, Lady Gaga,  Rihanna, solo per citare i più noti. Tra i politici Hillary Clinton, mentre tra gli atleti; Lance Armstrong e David Beckham. Volti e figure celebri che il talento artistico di David LaChapelle ha reso immortali cogliendone grazia ed eleganza attraverso quel tocco ironico che non lo abbandonerà mai.

 

Eccessive nell’ostentare quel richiamo barocco per l’attenzione all’elaborazione dei dettagli quasi kitsch e quel gioco di contrasti cromatici, le immagini che restituisce David LaChapelle sono lo specchio ora seducente ed effimero, ora gioioso e nostalgico di una società che ama la vita con i suoi eccessi e le sue traversie, entusiasmi e debolezze.

DelugeCathedraLEntusiasmo per la vita e quella sensibilità e capacità nel guardare oltre l’apparenza dei fatti e delle situazioni quasi a voler superare il reale si evincono anche attraverso quel gioco di  luci che donano alle immagini uno spessore raffinato dove poesia e bellezza, immortalità e caducità coesistono. Oltre alla fotografia egli si è occupato della regia di videoclip musicali, documentari, e promo per serie televisive e campagne pubblicitarie come quelle per la Nokia, Lavazza, Armani jeans, L’Oréal e Burger King.

Roma dedica a questo straordinario protagonista della scena artistica e fotografica internazionale un’interessante mostra personale presso il Palazzo delle Esposizioni aperta dal 30 aprile al 13 settembre 2015. La mostra David LaChapelle, dopo il diluvio, curata da Giovanni Mercurio e promossa da Roma Capitale- Assessorato alla Cultura e al Turismo, presenta oltre centocinquanta opere del fotografo americano alcune delle quali inedite e altre esposte per la prima volta in una sede museale.

Si tratta di una delle più importanti retrospettive dedicate al grande fotografo e regista, prodotta da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con Madeinart e David LaChapelle Studio, che ripercorre la sua attività a partire dal 2006 anno di produzione della monumentale serie dal titolo “The Deluge”. Una serie importante ispirata al grande affresco di Michelangelo della Cappella Sistina, che segna un punto di svolta profondo nel lavoro di David LaChapelle pensato e progettato non più per riviste di moda e campagne pubblicitarie spesso commissionategli, ma per uno spazio in cui sia data la possibilità alla gente di osservare più direttamente l’opera, come le gallerie d’arte o i musei.

Accanto alle immagini di grandi dimensioni del “The Deluge” sono esposte anche opere tra le più note al grande pubblico realizzate tra il 1995 e il 2005 che hanno consolidato la fama dell’artista, così da offrire una panoramica del suo lavoro a partire dagli inizi. Fanno parte di questo gruppo di opere caratterizzate da un forte senso del movimento e da un cromatismo accentuato e contrastante ritratti di celebrità del mondo della musica, della moda e del cinema, scene con tocchi surrealisti basati su temi religiosi, citazioni di grandi opere della storia dell’arte e del cinema. Immagini dallo spirito pop e bizzarro, barocco e onirico, a volte eccessive nell’uso di cromatismi estremi, smorzati da quella sottile ironia che infonde leggerezza.

Il complesso processo di realizzazione e produzione dei suoi lavori è restituito attraverso una  rassegna di filmati di backstage dei suoi set fotografici. L’attività di regista di video musicali è testimoniata da “Rize”, premiato al Sundance Film Festival e girato nei sobborghi della periferia di Los Angeles, in cui vengono descritte le nuove forme di ballo tipiche dei ghetti neri della città tra cui il krumping. Accanto a questo video musicale è quello dedicato alla danza mozzafiato di Sergei Polunin sulla colonna sonora “Take me to church” del cantautore irlandese Hozier, uno dei video più visualizzati del web.

 

DAVID LACHAPELLE

DOPO IL DILUVIO

Roma- Palazzo delle Esposizioni

Via Nazionale, 194

Orario: martedì mercoledì, giovedì 10.00-20.00,

venerdì e sabato 10.00-22.30, domenica 10.00-20.00

dal 30 aprile al 13 settembre 2015

 

 

Le opere di David LaChapelle sono raccolte in diverse e importanti collezioni pubbliche e private internazionali, nonché esposte presso prestigiosi musei, tra i quali il Musée D’Orsay, Paris; the Brooklyn Museum, New York; the Museum of Contemporary Art, Taipei; the Tel Aviv Museum of Art; the Los Angeles County Museum of Art (LACMA); The National Portrait Gallery, London; and the Fotographfiska Museet, Stockholm, Sweden. The National Portrait Gallery in Washington 

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