Una poesia di Fabio Jermini

 

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Fabio Jermini
(Lugano, 1988) vive tra il Ticino e Ginevra, dove si è laureato in letteratura italiana con una tesi su Milo De Angelis.
Attualmente è assistente di letteratura italiana del Medioevo e del Rinascimento all’Università di Ginevra e lavora a una tesi di dottorato in filologia su Cecco Angiolieri.

 

(sonetto d’amore)

La verità è che non ti sopporto –
come uno spasmo muscolare – quasi
ti detesto – mi irriti alla vista
solamente – un prurito – un fremito
rabbioso folgora ogni nervo e un urlo
ingolfato urta i muri del corpo –
la cifra di quanto in realtà m’importa
ciò che mi stai dicendo è il nulla al cubo:

apri bocca e vorrei tanto strozzarti
soffocarti  con purghe di nerissimo
immondo sangue di corvo sgozzato.
Eppure accendi un fuoco di sospiri
e sei la fredda estasi di questo
sussulto assolutamente tellurico.

Dalla plaquette di Fabio Jermini, “Corpi gabbia d’ali e unghie”, alla chiara fonte 2015

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