“Lacuna” di Nicola Gardini (Einaudi, 2014) è un saggio sul non detto, un aspetto fin qui, poco esplorato della cultura letteraria mondiale.
Ma perché “Lacuna”?
Per Gardini una buona narrazione tralascia sempre qualcosa, ed è proprio “la parte che sembra mancare”, perché si inabissa nel non detto – il lettore deve cercarla – il “quid”, che dà identità e definizione a ogni grande opera letteraria.
Nella sezione che ha per titolo “La realtà”, leggiamo qualcosa di molto importante: “Il realismo non consiste in un semplice rispecchiamento tra letteratura e vita. In un romanzo, come avverte Vladimir Nabokov, non c’è altra realtà che la mente dello scrittore. Quale vita sarebbe poi rispecchiata in quelle pagine che leggiamo con gli occhi? Quella del tempo in cui vive lo scrittore? Lo stesso Dostoevskij, con tutta la sua pretesa di ancorarsi alla contemporaneità, (la “realtà attuale”, la “realtà concreta”), negava che il realismo fosse solo una questione di fatti: la realtà sta nel significato che sta dietro ai fatti; e il compito principale dello scrittore consiste nella comprensione più che nella semplice rappresentazione.” […]
La nozione di “lacuna”, che Gardini assume come un metodo d’analisi, ridefinisce concetti cardinali che compongono l’opera: scrittura, testo, trama, lettura, stile, realtà e realismo, verità, conoscenza, piacere, interpretazione, impegno, libertà, e il complesso rapporto tra letteratura e vita. E Gardini fa questo lavoro certosino, raccogliendo e analizzando una vasta varietà di fonti: Aristotele, Platone, Cicerone, Seneca, Dante, Manzoni, Stendhal, Flaubert, Proust, Henry James, Virginia Woolf, Nietzsche, Thomas Mann, Conan Doyle, Simenon, Yourcenar e altri, collegando gli esempi in sorprendenti sintesi e scoperte: “La lacuna” diviene un essenziale archetipo della nostra immaginazione, e pertanto, è un bene da coltivare. Un libro da leggere, dunque, sul quale riflettere a lungo, e sul quale noi torneremo.
(L.S.)
Nicola Gardini ha pubblicato i saggi Com’è fatta una poesia (Sironi, 2007), Rinascimento (Einaudi, 2010), Per una biblioteca indispensabile (Einaudi, 2011) e Lacuna (Einaudi, 2014); i romanzi Così ti ricordi di me (Sironi, 2003), Lo sconosciuto (Sironi, 2007 e BEAT 2012), Le parole perdute di Amelia Lynd (Feltrinelli, 2012, Premio Viareggio 2012 e Premio Zerilli Marimò-City of Rome 2012) e Fauci (Feltrinelli, 2013); il memoir I baroni(Feltrinelli, 2009 e 2012) e la novella in formato ebook Girl (Feltrinelli, 2013); varie raccolte di poesia, tra le quali: La primavera (in Nuovi Poeti Italiani 4, Einaudi, 1995), Atlas (Crocetti, 1998), Le nuvole (Crocetti, 2007), Le parti dell’amore (sedizioni, 2010) e Stamattina (Ladolfi, 2014); e numerose traduzioni letterarie, dall’inglese, dal latino e dal greco. Collabora con il Domenicale del “Sole 24 ore”. È professore di letteratura italiana e comparata all’Università di Oxford e Fellow di Keble College.
Il suo sito personale è www.nicolagardini.com.