“Confermo la mia convinzione che la linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua”. Così lo scrittore Erri De Luca nelle dichiarazioni rilasciate in tribunale, a Torino, al processo che lo vede imputato per istigazione a delinquere. Per l’intellettuale napoletano l’accusa ha chiesto una condanna a 8 mesi con le attenuanti generiche. Lo scrittore: mi sento parte lesa nei confronti di ogni volontà di censura, sono qui per sapere se il capo d’accusa invaliderà l’articolo 21 della Costituzione.
Il commento a caldo dello scrittore subito dopo la sentenza: “Non parlerei di vittoria, è stata impedita un’ingiustizia”. Così Erri De Luca dopo essere stato assolto dall’accusa di istigazione a delinquere per alcune sui dichiarazioni sui sabotaggi della Tav. “È stata ripristinata la legalità dell’articolo 21 della costituzione – ha sottolineato – che resta prevalente sull’articolo 414 del codice penale fascista”.
Mi sono trovato in una lunga sala d’attesa, adesso e’ finita”. Lo ha detto lo scrittore Erri De Luca dopo la sentenza di assoluzione “perche’ il fatto non sussiste” dall’accusa di istitgazione a delinquere, emessa a Torino dal giudice Immacolata Iadeluca. “Rimane -ha proseguito lo scrittore- la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto in Italia e in Francia. In Francia, addirittura, a tutti i più alti livelli istituzionali”.
“Questo tribunale era un avamposto affacciato sul presente prossimo del nostro Paese”, ha commentato ancora De Luca, secondo cui “l’assoluzione mi ribadisce il vigore dell’articolo 21 della Costituzione, che garantisce la più ampia libertà di espressione ai cittadini”.