Parlare di Tramonti di Angèle Paoli (libro uscito in Francia nell’ottobre del 2015 con le Editions di Henry), vuol dire leggere una poesia che anticipa il discorso poetico che Angèle Paoli proseguirà in “Les Feuillets de la Minotaure” Edizioni de Corlevour 2015. (N.d.R. Di Les Feuillettes de la Minotaure- I foglietti della Minotaura - vi parlerò più approfonditamente nei prossimi giorni, quando Angèle Paoli sarà a Roma, per partecipare alla manifestazione ”Ritratti di Poesia” al Tempio di Adriano, martedì 5 febbraio 2016.)
Da un punto di vista cronologico, dunque, Tramonti avrebbe dovuto essere pubblicato prima de I Foglietti de la Minotaura, tant’è che confrontando le due opere, ci si accorge che Tramonti corrisponde alle gamme poetiche dei Foglietti. E di sicuro è nei tramonti che Angèle Paoli introduce la figura di Arianna, che raggiunge, attraverso l’osservazione e l’attività del pensiero, la consapevolezza del suo essere femminile, con una parola meditativa, lirica, lenta, che si articola nel ritmo del camminare. Il passo è assorto, silenzioso, ci conduce “nel mezzo del cammin di nostra vita”, in un paesaggio spoglio, campestre di un quadro di Poussin o in un egloga virgiliana e ci mostra l’immagine di una donna isolata e libera, ferma lungo la costa del mare mentre dall’isola dirige lo sguardo verso l’orizzonte.
Tramonti – il titolo è in italiano, ma tramonti si dice anche in lingua corsa, essendo la Corsica il luogo natìo dell’autrice – è scritto in lingua francese. “Il tramonto – come la stessa Angèle Paoli spiega a me in un’intervista inedita – è quel momento in cui il sole passa sopra la montagne, da una parte all’altra, il punto in cui ‘bascula’ non soltanto dal giorno verso la notte, ma anche da un attimo a un altro. E’ un momento breve, di luce bellissima che osservo quando vado a passeggiare sulla mia stradina. E’ lo spazio nel quale l’imaginazione è chiamata in tutta la sua forza essenziale. Non è ancora il crepuscolo, che è più scuro. E poi, in un senso più largo, è l’espressione di una malinconia profonda, che io chiamo “il magone“, legato al tempo che passa e alla morte.”
UN ESTRATTO DA “TRAMONTI” in francese, italiano e in inglese
TRAMONTI
Il y a du temps
dans la lumière du soir
un temps compté à scruter
les étoiles à penser la tendresse
qui se dit
dans leur clignotement
les scintillements de bleu
s’estompent dans le rouge
s’effacent pour laisser place
à l’éternité bienfaisante
de l’instant
il y a des regards qui s’échangent
au fil de l’horizon à la recherche de
– plus de vérité –
[…]
TRAMONTI
C’è un tempo
nella luce della sera
un tempo breve a scrutare
le stelle a pensare la tenerezza
che si dice
nello scintillìo
luccica l’ azzurro
si scioglie nel rosso
si cancella per lasciare posto
all’eternità dell’istante
ci sono scambi di sguardi
sul filo dell’orizzonte cercano
—più verità—
[…]
Traduzione di Luigia Sorrentino
DUSKS
There is time in the evening light
precious time to peer
at the stars to ponder the tenderness
told
in their twinkling
blue sparkling
fading into red
fading away to make room
beneficial eternity
of the moment
there are looks exchanged
on the horizon line to seek
—more truth—
[…]
Traduzione di John Taylor
Angèle Paoli, nata a Bastia, in Corsica, ha insegnato a lungo Letteratura francese e italiana. Attualmente risiede in un paese, a Cap Corse, dove anima la rivista di poesia e critica «Terres de femmes», creata nel dicembre del 2004 con l’editore Yves Thomas e il fotografo Guidu Antonietti di Cinarca. Autrice di numerose opere, ma anche di poesie e articoli pubblicati su rivista, ha ricevuto il Premio europeo della critica poetica francofona Aristote 2013, assegnato dal Cénacle européen francophone de Poésie, Art et Littérature (Cenacolo francofono di poesia, arte e letteratura). Nel 2013, è stata membro della giuria del Premio di poesia Léon-Gabriel Gros organizzato dalla rivista «Phœnix». Come poeta è stata ospite del XVII Festival di poesia «Voix de la Méditerranée» di Lodève (luglio 2014).