La mano dialoga
con la materia invisibile.
Accarezza a distanza
i luoghi ed il tempo:
le dita recano i segni
di questo laborioso trascorrere;
i palmi accolgono
silenziosamente
ombre di continenti
che rimangono un segreto
a chi li custodisce.
Non scompaiono con la luce,
non si scrollano di dosso:
neri pigmenti in scala
che infossano la storia
disegnano identità.
La mano,
il soldato della nostra psiche.
Da Le pietre e la carne, di Giulia Zandonadi, Collana diretta da Paolo Ruffilli, Biblioteca dei Leoni, 2014 (euro 11,00)
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Giulia Zandonadi è nata nel 1988 a Treviso, dove vive.
Si è laureata a Padova in lettere moderne, specializzandosi in teoria e critica della letteratura. Successivamente si è dedicata allo studio dell’arte a Ca’ Foscari, scegliendo il curriculum contemporaneo, al quale è attualmente iscritta. Partecipa ad un progetto artistico collettivo di storytelling digitale, che si chiama “Soultrotters”. Questo è il suo primo libro di poesie.
Cara Giulia,
La trovo su Internet da oltre cinque anni. Sono Tarcisio Zandonade (perdonatemi la “e” finale al posto della “i”, colpa dell’anagrafe), compirò tra poco 84 anni. Sono nipote di italiani, sia dai miei nonni paterni (Zandonadi/Baro) che dai miei nonni materni (Falchetto/Caliman). Sono stato in Italia diverse volte, sempre alla ricerca del luogo da cui i miei antenati vennero in Brasile.
Con l’avvento di Internet, sono sempre alla ricerca di informazioni sull’immigrazione italiana in Brasile. Ti ho visitato innumerevoli volte su Internet. Quattro anni fa ho provato ad acquistare il tuo libro “Le pietre e la carne”, ma mi è sempre arrivata la risposta che era fuori catalogo.
Vorrei che mi mandassi un indirizzo postale che mi permetterà di inviarti un piccolo libro delle mie poesie che ho appena pubblicato. Ho anche tradotto in portoghese la sua poesia “La mano, il soldato della nostra psiche”, ma non ho potuto pubblicarla perchè non avevo la sua autorizzazione. Spero che non ti offenderai se ti manderò questa traduzione.
Ti mando un affettuoso abbraccio, nella speranza che nelle nostre vene ci sia il comune sangue Zandonadi. Mi piacerebbe essere tuo parente, anche se molto distante.
Tarcisio Zandonade
A MÃO,
O SOLDADO DA NOSSA PSIQUÉ
Tradução de Tarcisio Zandonade
A mão se comunica
com a matéria invisível.
Ela acaricia à distância
o espaço e o tempo:
os dedos carregam os sinais
desta passagem fatigante;
as palmas acolhem
silenciosamente
as sombras dos continentes
que permanecem um segredo
para aqueles que as guardam.
Não desaparecem com a luz,
não se sacodem:
pigmentos negros em escala
que desvendam a história
desenham identidade.
Do livro Le pietre e la carne, de Giulia Zandonadi,
Coleção dirigida por Paolo Ruffilli,
Biblioteca dei Leoni,
2014 (euro 11,00)