“Contro dello emisfero morto”

amelia_rosselli_dino_ignani

Foto di Amelia Rosselli di Dino Ignani

Nel 2016 ricorre il ventennale della morte di Amelia Rosselli. Per l’occasione, il Liceo “T. Mamiani” di Roma ha organizzato un incontro con l’opera dell’autrice: «Io rimo per un altro secolo». La poesia di Amelia Rosselli, a cura del professor Carmelo Princiotta e degli studenti delle classi II G e II I. Ormai riconosciuta come la più grande poetessa italiana del Novecento, Amelia Rosselli finalmente comincia a entrare nel mondo della scuola e nelle letture di un pubblico più vasto. Quando succede, si tratta di un ingresso dirompente, come dimostra la lettura di questa studentessa di quattordici anni.

Contro dello emisfero morto lanciavo sassi nell’acqua. Contro
del prosaico avvenire riempivo tasche vuote. Verso la cima
trovavo il canto dell’usignolo: riposo sotto gli elmi.

Contro il terrore di ogni adolescenza il mio corpo si levava
gridando! evviva la libertà! Contro del terrore del corpo
adolescente si levava il grido unanime abbasso la libertà.
Contro della noia ogni ragionamento era superfluo. Contro
dell’abisso si stancava la luce. La luce era un terrore.

La luce era una promessa! Lo sbaglio una ricevuta con la
imposta.

“Contro dello emisfero morto” fa parte del libro Variazioni Belliche (1964) ed essa stessa, come indica il titolo del libro, ha per tema un cambiamento che ci fa vivere una guerra.

L’autrice, infatti, scrive a proposito dell’adolescenza, un periodo in cui si cambia internamente ed esteriormente e che viene spesso vissuto come una continua lotta con sé stessi e con quelli che ci stanno intorno.

Si nota questa vena di battaglia fin dal primo verso, con le parole «Contro dello emisfero», con cui la poetessa ci comunica questa opposizione (la parola «Contro» viene ripetuta all’inizio della maggior parte delle frasi del testo e quindi siamo davanti ad un’anafora), un’opposizione tra l’io, ovvero la persona che scrive, e il mondo intero («emisfero») e in seguito anche il futuro, un futuro meno poetico di quello sognato («Contro del prosaico avvenire»). Questo movimento conflittuale, tipico dell’adolescenza, trova riposo soltanto nel «canto dell’usignolo»: quei rari momenti in cui l’armonia, la bellezza o l’amore (ci potrebbe essere un riferimento all’usignolo di Romeo e Giulietta) interrompono lo stato di guerra.

Troviamo il tema dell’età in modo esplicito nella seconda strofa: «Contro il terrore di ogni adolescenza il mio corpo si levava / gridando! evviva la libertà!». Si tratta quindi di una libertà del corpo che evolve fino al culmine dello sviluppo. La frase seguente («Contro del terrore del corpo adolescente / si levava il grido unanime abbasso la libertà») è invece pronunciata dal punto di vista della persona stessa, che è spaventata dal cambiamento quasi improvviso del proprio corpo, e, contemporaneamente, dal punto di vista degli altri (forse gli adulti), che sono spaventati dalla libertà del corpo adolescente e provano a reprimerla. Siamo in questo caso di fronte ad un’epifora, visto che la parola «libertà» si trova alla fine di frasi distinte, ma in questa frase varia il contesto, che è quello contrario rispetto alla frase precedente.

Poco più avanti troviamo un’altra figura retorica, l’anadiplosi, in quanto la parola «luce» si trova alla fine e all’inizio di due membri successivi. La parola «luce» viene poi usata anche per un’anafora tra l’ultimo verso della seconda strofa e il primo della terza. Anche in questo caso si ha una variazione del contesto («La luce era un terrore. // La luce era una promessa!»). Amelia Rosselli riesce così a rendere tutta l’instabilità della adolescenza, l’età in cui cambia continuamente non solo la percezione che si ha di sé ma anche la percezione che si ha del mondo. Un mondo che ci terrorizza e, insieme, ci aspetta come una promessa di felicità.

L’ultima frase della poesia ci dice, infine, che soprattutto durante l’adolescenza si impara che ogni errore («Lo sbaglio») porta una conseguenza («imposta»), ha un prezzo da pagare. Il prezzo della nostra formazione.

Anna Dattilo

Io rimo per un altro secolo

La poesia di Amelia Rosselli (1930-1996)

Incontro con l’opera della più grande poetessa italiana del Novecento
A cura del prof. Carmelo Princiotta e degli studenti delle classi 2 G e 2 I
11 febbraio 2016 ore 09:05. Aula Magna Liceo “T. Mamiani”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *