Vi proponiamo uno dei video proposti da Google in occasione della Giornata internazionale della donna, che si festeggia oggi: martedì 8 marzo:
Il video è stato realizzato intervistando 337 donne e bambine in 13 paesi del mondo, cui è stato proposto di completare la frase “Un giorno sarò…”. Le interviste sono state realizzate in molte città come San Francisco, Rio de Janeiro, Lagos, Mosca, il Cairo, Berlino, Parigi, Jakarta, Bangkok e Tokyo.
La discriminazione delle donne costa 12 mila miliardi di dollari l’anno
Le disparità di genere nella società civile e nel mondo del lavoro hanno un impatto “sostanziale” sull’economia globale, con un costo in termini di reddito di circa 12 mila miliardi di dollari, pari al 16 per cento del Pil mondiale. Lo calcola il Centro per lo sviluppo dell’Ocse, in uno studio pubblicato in occasione della giornata della donna.
Dallo studio emerge che la discriminazione nei confronti delle donne, genera un duplice effetto negativo, in quanto riduce sia il livello del capitale umano femminile, sia la partecipazione alla forza lavoro e la produttività totale. Se si riuscisse ad eliminare la disparità di genere per raggiungere la parità, stando a quanto rileva l’Ocse, nel 2030 il reddito pro capite medio mondiale arriverebbe a 9 mila 142 dollari, ben 764 dollari in più di quello che si potrebbe ottenere se i livelli di discriminazione restassero quelli attuali.
Un effetto che sarebbe benefico soprattutto per i Paesi meno sviluppati, che oggi subiscono più pesantemente l’impatto della limitata partecipazione femminile al mondo del lavoro sul loro reddito nazionale. Per questi motivi, secondo l’Ocse, “eliminare la discriminazione verso le donne e promuovere le pari opportunità sono sia scelte economicamente intelligenti, sia leve importanti per una crescita sostenibile ed inclusiva”.
Il 29 per cento sono le donne che occupano posizioni manageriali nelle aziende italiane.
Il dato italiano del 2016 segna un più 3 per cento rispetto al 2015, e si posiziona al decimo posto nella classifica mondiale.
E’ quanto risulta dal Rapporto del centro studi internazionali (International Business Center) del network Grant Thornton International, diffuso in occasione dell’8 marzo che sottolinea come a fronte di un trend in crescita delle donne nel management delle aziende, il ruolo di amministratore delegato ha un andamento inverso, le donne sono solo l’11 per cento, nel 2015 era il 14 per cento. Il 36 per cento delle aziende italiane non ha donne in ruoli di direzione, il dato è in calo rispetto al 40 per cento del 2015.