Questo video è parte di un progetto più ampio, svolto da alcuni studenti della Facoltà di Psicologia (indirizzo L4) dell’Università di Padova. L’idea di base è sensibilizzare i giovani e denunciare come al giorno d’oggi le persone siano totalmente dipendenti dai social network e dalle chat, al punto di abbandonare la vita reale a (s)favore di quella virtuale.
C’è una chiusura nel “sociale”, o quello che viene spacciato per “sociale”, ma che di sociale ha poco dal momento che manca dell’elemento più importante: il contatto umano (fisico e reale). Molti dati raccolti negli ultimi anni (alcuni riportati anche nel video) segnalano che i giovani sono costantemente connessi con smartphones e dispositivi di ogni tipo, in un mondo che ricopre più spazio di quello che occupa la loro realtà materiale. Le conseguenze dell’avvento di questo tipo di tecnologia si ramificano in diversi aspetti, non tutti ovviamente negativi, se la tecnologia venisse usata con intelligenza.
In questo lavoro ci siamo occupati di osservare come le relazioni interpersonali abbiano reagito al fenomeno: ad esempio di come questa “connessione” permanente provochi una sovra-comunicazione che risulta in qualche modo opprimente, non essendoci più distinzione tra i momenti che dovrebbero essere di privacy, e i momenti che andrebbero normalmente condivisi con gli altri, creando caos e scompensi nelle relazioni. Ma soprattutto ci siamo soffermati su come queste relazioni siano ormai sempre più su un piano ideale, perché vissute prevalentemente filtrate attraverso barriere tecnologiche e sempre meno dal vivo.
Tutto questo provoca diverse complicazioni, come ad esempio la sensazione di solitudine, nonostante l’impressione sia quella di essere sempre al centro dell’attenzione (del web); e anche se i risultati di ciò non sono direttamente visibili, nel tempo si possono notare e portano a problemi nelle relazioni interpersonali, sia nella vita di tutti i giorni sia nel lavoro, sotto forma di incomprensioni e malintesi, di insuccessi e insoddisfazioni e varie problematiche da cui la società moderna è sempre più colpita; tant’è che per esempio nello stesso ambito della psicologia stanno nascendo (soprattutto negli Stati Uniti, sempre più aperti a nuovi orizzonti nel campo della psicologia) delle opportunità di lavoro in questo senso all’interno delle aziende, come risolutori di problemi nelle relazioni interpersonali tra colleghi.
Samuele Lotter
Sofia Lofino
Francesco Zappalà
Valentina Riello
Diana Ion
studenti della Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova