Voglio ricordare Valentino come l’adolescente che a sette, otto anni guardavo ammirata a Villa Borghese. Già allora portava con sé il fascino della sua intraprendenza beffarda e l’autorevolezza di chi non vuole passare inosservato neppure agli occhi di un bambino. E anche allora aveva la leggerezza di chi, non credendo troppo nell’immaginazione o nelle favole, sa trovare il risvolto o la soluzione semplice delle cose con l’acutezza dell’intelligenza. Lo faceva, per esempio, quando formava le squadre per gli incontri di calcio o di guardie e ladri, deciso nell’affermare il suo ruolo di leader.
Quando, dopo molti anni, ci siamo ritrovati, Valentino aveva accresciuto e consolidato la sua determinata attitudine a essere la creatura lucida, beffarda e consapevole che è stato fino alla morte. Tutti quelli che lo hanno conosciuto sanno quanto la sua elegante povertà fosse un tratto imprescindibile della vita, quanto fosse curato nella persona, quanto pignolo e ossessivo nella scelta dei sandali francescani o delle scarpe inglesi che accoglievano la parte più sensibile del corpo, quella necessaria a soddisfare la sua vocazione di ‘flaneur’.
Arguzia, precisione, sintesi epigrammatica, sarcasmo ma anche coscienza profonda del dolore e della solitudine: Valentino è stato nella vita, così come nella poesia, l’emblema di se stesso.
Ho amato Valentino “vestito d’antico”-lo divertiva questa mia licenza poetica con cui mi rivolgevo a lui-Eravamo compagni di letture poetiche, una volta a Napoli al S. Ferdinando, tempio di Eduardo….è tra i ricordi più cari.
Sono un povero poeta anche io e, da giornalista, ho scritto di poesia e di amici poeti.Forse inutilmente.
Dedico a Valentino questi miei versi lontani e vani:
-Zibaldone di incanti e miserie,
roseo grigio mélange
di stracciati chiffon.
Seduttivo contrasto del mondo,
straripante d’orrori
e bonbon-
Questa la sua poesia, tanto grande come la sua vita.
Così, forse, la vita…..
Fiammetta Jori
Di sicuro Valentino sarebbe stato contento di leggere questi suoi versi a lui dedicati. Grazie. Luigia Sorrentino