I racconti di Sergio Livio Nigri

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Nota di Daniele Campanari

Che i rapporti umani siano governati da meccanismi difficili da codificare è cosa nota. Così come sono note le goffe manovre per le quali mettiamo in atto, tutti, un sistema fatto da tentativi di approccio tra uomo e donna che possono generare umorismo, ilarità, o ancora tenerezza. La rete magica (Greco & Greco Editori) di Sergio Livio Nigri (pseudonimo di Arrigo Lampugnani Nigri) racconta da un punto di osservazione privilegiato (che è quello dell’immaginazione) cinque storie per altrettanti nomi di donna

legati a vicende che si aprono a sviluppi vari, tutto con una scrittura veloce e diretta. Per ogni racconto ci sono possibili relazioni d’amore che finiscono (quasi come un destino segnato) in una crisi futura. Qualcuno si riconoscerà in qualche personaggio o situazione e qualcun’altro riconoscerà invece strani amori per cui ancora oggi perde un minuto o due di sonno. Più che storie d’amore quindi sono storie di amanti che cercano di imbrigliare l’amore in una rete. Come scrive Maurizio Cucchi nell’introduzione al libro, l’immaginazione di Nigri “è sorprendentemente vivace e attiva e sa creare veri e propri mondi, con personaggi e realtà svariate, mondi nei quali egli stesso sembra volersi immergere e sostare, coinvolgendo con naturale abilità il suo lettore e complice”.

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Sergio Livio Nigri è nato a Milano il 19 novembre 1932. Compagno di liceo di Raboni, ha Vittorio Sereni come professore privato di italiano e Enzo Paci di filosofia. Si laurea alla Statale con una tesi sui Manoscritti economico-filosofici del 1844 di Marx. Nel 1961 dà vita alla casa editrice Lampugnani Nigri Editore che pubblica fino al 1972. Come autore ha pubblicato I cento disegni, Guanda 1976, presentazione di Giovanni Raboni, Continuo, Lampugnani Nigri 1981, e Paicap, Pagine 2012.

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