Lorenzo Babini

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Un solco, una scrittura

 

a Paolo e Carlotta

 

I

Dove la mano ha tracciato

il solco, dove ha scritto,

lì costruiranno una casa gli uomini …

un uomo e una donna, dico, lì davanti ora

uno di fronte all’altro, quando i gesti e le parole

guardano più avanti, si allontanano e convergono in un punto,

si riuniscono in una trama densa, in un tessuto.

 

Parlo di un destino di anime e di corpi

immersi nelle micro particelle della luce, qui raccolti

a dare voce alla polvere, al ricco avvicendarsi

degli eventi. Non è una roccia certo, non sa di chiuso, è esposto

al vento, al sole, alle tempeste. L’hai visto nascere,

avvoltolarsi nella terra, tentare un volo

e riabbassarsi.

                       Ora è lì davanti in un uomo

e una donna, uno di fronte all’altra, flebili e saldi

come il baluginare di un’intuizione nell’oscurità del presagio,

immersi in un vento di sabbia carico di voci e ricordi,

a tracciare col dito una scrittura

di luce e sangue, nella carne.

Lorenzo Babini è nato nel 1990 a Ravenna ma vive e lavora a Milano, dove si è laureato in Filologia Moderna con una tesi dal titolo “Somiglianze” di Milo De Angelis. Edizione critica e commentata. Ha collaborato con riviste di letteratura e case editrici come critico e redattore. Nel 2014 ha tradotto dal francese L’inferno del bibliofilo di Charles Asselineau. Per la poesia ha vinto i premi Violani Landi 2014 e Le Stanze del Tempo 2015. Nel febbraio 2016 è uscita per l’editore Carta Canta la sua prima raccolta, dal titolo Santa Ricchezza.

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