Jorge Oteiza alla Pedrera di Barcellona

OteizaOteiza , Mostra di scultura dal 27 settembre 2016 al 22 gennaio 2017, il Palazzo de La Pedrera, Barcellona, Spagna.

Nota di Alberto Pellegatta

«L’arte non trasforma niente, non cambia il mondo, non cambia la realtà. Ciò che veramente trasforma l’artista, mentre si evolve e completa i suoi linguaggi, è egli stesso. Ed è quest’uomo, trasformato dall’arte, colui che può trasformare la realtà partendo dalla vita», così la pensava Jorge Oteiza (Guipuzcoa 1908 – San Sebastian 2003), uno dei maggiori scultori spagnoli del XX secolo insieme a Chillida.

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La rassegna si ambienta nelle sale della Pedrera di Barcellona, edificio progettato da Antoni Gaudí, e offre al visitatore un ampio e documentato percorso attraverso la produzione di un vero artista di ricerca: dalle sorprendenti pietre degli anni Quaranta, frutto di uno studio dell’arte precolombiana, all’indagine sul vuoto degli anni Cinquanta, complice Malevich – considerato dallo scultore basco come l’unico innovatore di linguaggi dopo Picasso – e, ancora, dalle raffinate ceramiche religiose che si concludono in pochi centimetri alle opere di rottura con cui abbandona la figurazione in favore di una rinnovata indagine sullo spazio. Sculture in cui dolore e gioia sono sentimenti tattili e concreti. pabloUn’antologica importante che si può completare con una visita alle gallerie della città. Nelle vicinanze abbiamo intercettato, per esempio, i lavori di Pablo Maeso alla galleria Barnadas – un pittore di sintesi cromatica i cui paesaggi apparentemente sedati nascondono l’inquietudine esistenziale dei protagonisti, spesso ripresi di spalle. La galleria Batile Argimon di Sant Cugat accoglie invece i dipinti di Marcos Palazzi, nei quali l’intervento dell’immaginazione crea effetti depistanti e allegorici.

 

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