La foto di Giovanni Ibello è di Valentina de Felice
Perché dopo la morte resta solo il nome
e un silenzio irrisolto
uno sfrigolio di corpo
che si decompone.
Ma le unghie sono spade lucenti
ancora troppo legate alla vita
brandite dalla mano che cede
all’ombra adunca dei tulipani.
Il prete si guadagna da vivere
e i fedeli delirano sui loro tormenti,
ma la bocca che pregava
non era pronta a baciare le tempie
e le mani strette sul petto
sono quelle del feto
che per istinto, si difende.
Giovanni Ibello (Napoli, 1989), laureato in giurisprudenza alla Federico II di Napoli è praticante avvocato e giornalista pubblicista dal 2012. In particolare, nel campo del giornalismo si è occupato prevalentemente di sport, letteratura e ambiente. Alcune sue poesie e prose sono state pubblicate sui seguenti lit-blog: “Poetarum Silva”, “Carteggi Letterari”, “La poesia e lo spirito” e “Words Social Forum” (di cui è anche redattore). Inoltre, un suo approfondimento in merito alla poesia di Giovanna Bemporad è stato ripreso da Carte Sensibili nel settembre del 2013.