C’è un clandestino a bordo
e non racconta storie di dolore
perché lui è tiranno e assassino.
Il grande corpo che mi proteggeva
è diventato debole e insicuro.
Quello che so di lui è che ti spezza
e ancora non so niente del veleno
che lotterà al mio fianco per cacciarlo.
dicono di sperare nella scienza,
ma non dicono i vuoti e le paure.
Dicono di restare positivi,
ma non dicono l’ansia che mi inghiotte.
Parole sulla carta le mie fughe,
isola che non c’è la mia fermezza.
Dicono che il dolore ci rafforza:
ero più forte quando la tua voce
era l’approdo delle mie incertezze.
da: “Chiodo senza cappello”, Festinalenteedizioni, 2014
Antonella Laschi collabora con la rivista Noidonne ed è autrice di numerose raccolte poetiche tra le quali “Vorrei che fosse Pace”, (1994); “Nuove foglie per terra”, (1995); “Gentili care persone”, testimonianze di un’esperienza umanitaria durante la guerra Jugoslava (1996); “Respirando”, (1996); “Non è tempo per tacchi a spillo”, testo con una prefazione di Predrag Matvejeviç (2001); “Rendez-vous à Montmartre” poesie con il poeta di Camposanto Paolo Righi (2003) “Il padrone dell’ospedale vecchio” (2005); “Io resto comunista”, poesie con foto di Giorgio Giliberti (2005); “Indissolubili presenze”: poesie per i quadri di Juliette Cacciatori (2005); “Ruggine contemporanea” (2006); “Re di Fiori” (2007); “Calipso” (2008); “La mia verità” (2009); “Parigi per sempre” (2010). A teatro ha collaborato con l’attrice Gemma Messori e il cantautore Fabrizio Fabretti mettendo in scena varie pièce teatrali. Per Festina Lente Edizioni ha pubblicato, con Emiliano Rinaldi, “Piccola geografia della memoria. Appunti di iconografia sismica.”