Sulle tracce dell’America è un viaggio epico e drammatico nel mito americano, nel desiderio della terra promessa e di una frontiera simbolica da raggiungere e oltrepassare (…poi girando pagina salti a bordo/del lungo treno merci pieno di bestiame/che percorre fischiando le vene dell’America/e insieme andiamo, perché veda coi miei occhi…) e incarna le molte e controverse componenti della cultura di questo paese nelle figure leggendarie, crudeli o meravigliose, che ne hanno popolato storia e letteratura – l’est delle grandi città e i famosi personaggi dei romanzi noir, il “selvaggio West”, avventurieri, poveri vagabondi e infine gli indiani d’America, eredi naturali di un territorio e di un modo di vita che hanno perduto per sempre. Il libro (che inizia con il passato e la scoperta e ci porta verso un’America ideale) è suddiviso in quattro sezioni dal titolo in inglese – a significare l’intenso e inscindibile legame con questa lingua che rimane, viva e vitale, a sostrato dei versi – e rappresenta un universo poetico aperto al Nuovo Mondo (partire verso un mondo nuovo/legare est e ovest, toccare il cuore/di un continente d’immaginazione:/ci accompagneranno in questo viaggio/le voci che amiamo ricordare) i cui testi, di volta in volta epici e narrativi o lirici, costruiscono un intreccio di figure che riportano in vita il sogno struggente di intere generazioni, senza dimenticare la realtà spesso ingiusta e sanguinosa di un melting pot mai davvero realizzato e la violenza del “rovescio della conquista”.
UN ESTRATTO
Come potrei non tentare di raggiungerti
persino dentro un sogno: cercando
con pazienza ho sposato il nuovo mondo,
legato il mio destino alle storie avventurose,
ricca di amore e di speranze ho scelto
la ballata di una canzone personale
progettando un viaggio di promessa e fede
che segue le orme di antichi pellegrini
e la traversa per mare che ne è simbolo
nell’iniziazione a una nuova vita,
una lingua nuova do verbi e di azione;
che nel vagabondare intenso di fantasmi
– percorso di musica e visioni –
conduce infine al sospirato incontro
compiuto il viaggio, al momento propizio.
Ed è stato così che siamo partiti insieme:
per sfuggire all’oblio fughe e ribellioni,
ambizione e altri spettri amichevoli
che certo scelsero il nome della nave –
e alla conquista di nuovi territori,
colonie virtuali, continuamente diventiamo
loro: predicatori, eroi, esploratori, vittime,
avventurieri sempre divorati dall’urgenza
di muovere oltre, guadagnar terreno
spostare in là, più avanti, nel profondo
lo scacchiere della conoscenza,
poi con affilate lame intemperanti
nel coraggio crudele, l’avidità e la fede
aprire come valve quei confini
di nuovi domini ignoti, strappare
perle di saggezza, forse tra le lacrime
di nostalgia per il paese abbandonato
nella vecchia Europa preda ell’intolleranza
— e conoscere acquisire immaginare
persino equivocare, come Colombo
che scopriì l’America cercando l’oro
favoloso delle Indie per i suoi mandanti,
soffrendo e pregando notte e giorno
di non smarrire la rotta di tempeste
nell’abbraccio fatale dell’oceano
ma fedele alle pagine impazienti,
alla salvezza del suo diario di bordo.
Sulle tracce dell’America, Moretti&Vitali, 2016
Patrizia Villani è nata e vive a Milano. Laureata in Lingiue e Letterature Straniere, insegna Lingua Inglese all’Università Cattolica. Scrive in due lingue. Poesie in inglesesono state pubblicate sulla rivista “Agenda” (UK) e sul sito web della rivista “Conjunctions” (U.S.A.), poesie in italiano su varie riviste e antologie, in particolare Bona Vox – La poesia torna in scena (Jaca Book, 2010) e La memoria e l’attesa (deComporre, 2013).
Ha pubblicato per l’editore Raffaelli la raccolta poetica Conversazioni necessarie. Ha tradotto in lingua inglese le poesie di Eugenio Montale e Roberto Mussapi (Poems, I Quaderni del Battello Ebbro, 2006; e Canone inverso – Anthology of Contemporary Italian Poetry, Gradiva Publications, New York, 2014; e in lingua italiana alcune sezioni del poema mitologico-narrativi Idanre, di Wole Soyinka, in occasione delle serate “Poesie e Teatro” organizzate alla Casa della Poesia di Milano.