Raccolti a coda i capelli di sua figlia
e scintillati lungo la nuca
tagliano in due la schiena:
una spada carolingia mulinata
in minime oscillazioni –
bestie dal nero sangue
e parole d’armi ne hanno paura.
La annusano, ma hanno paura –
Piccola giovanna d’arco, e per la via
senza voltarsi dice tra sé – “Sono solo
una bambina…”
Così, continua i tuoi grandi occhi
sporgerli
sui granai
da: Chiaro di terra, (L’arcolaio, 2016)
Antonio Pibiri è nato a Sassari nel 1968 e risiede ad Alghero. In poesia ha pubblicato: Di quinta in Quinta (Magnum editore – Sassari, 2007 e Il mondo che rimane (Lampi di Stampa, 2010).
Il processo creativo di questa poesia passa certamente per momenti di incoscienza e rendiconti di sogni, eppure è sempre alla ricerca di uno stupore nuovo che consenta di vedere altro, di avvertire, fosse solo per un momento, il pulsare misterioso dell’esistenza
Chiaro di terra è un libro compatto, pieno di intuizioni e disarmante poesia. Da leggere tutto.
grazie, un consiglio da seguire……
Arrivo in ritardo. Sono un distratto navigatore. Ringrazio intanto Luigia Sorrentino per la sua ospitalità e il rilievo dato a “Chiaro di terra”…a seguire poi, tutti coloro qui intervenuti. E non posso non menzionare Davide Zizza per la sua importante postfazione, e il prezioso editore Gianfranco Fabbri.