Antologia a cura di Gabriela Fantato
Dalla nota critica di Maria Attanasio
Dieci poetesse contemporanee, nate tutte nella seconda metà del Novecento, scrivono di grandissime poetesse del passato, vissute tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento. Letti nel loro insieme i saggi sono una sorta di mappatura poetica che, mettendo a confronto stilemi e poetiche diverse, ripercorre i punti nodali del secolo breve, dove spesso s’impigliano l’esistenza e la parola delle poetesse analizzate.
La grande anima cosmica. Else Lasker-Schuller tra ragioni terrestri e visione divina, di Mariolina De Angelis; Il mondo in una stanza. La poesia di Marianne Moore di Laura Cantelmo; Una genealogia ibrida e un eros potente. La poesia di Gabriela Minstral di Cristina Sparagna; A contatto con l’eterno. L’invisibile e il mondo nei versi di Marina Cvetaeva di Pasqualina Deriu; Il fertile dubbio. Esperienza e pensiero nella poesia di Daria Menicanti, di Gabriela Fantato; La cantatrice inquieta dell’invisibile. La colpa nell’esistere della poesia di Fernanda Romagnoli, di Adele Desideri; Una dolorosa, regale, ala di cigno. La scrittura di Cristina Campo, di Isabella Vincentini; Nel regno delle DPI. Esperienza, allegoria e limite di Anne Sexton, di Mariella De Santis; Appunti sparsi e persi. Una grammatica sul campo, di Amelia Rosselli, di Maria Pia Quintavalla; Il doppio inquietante. Il peso dell’ombra e il volo di Ariel nella poesia di Sylvia Plath, di Alessandra Paganardi.
Dalla nota di Gabriela Fantato
Se la poesia è “pratica erotica del mondo”, come annotava Maria Zambrano, e la parola poetica nasce “dall’ustione” del mondo, la scrittura critica è narrazione di due esistenze (quella del poeta e quella del critico) che si incontrano nel testo, grazie al testo, oltre il testo, per rivivere l’esperienza stessa che lo ha generato. Solo così si realizza una lettura amorosa capace di metterci di fronte al perturbante che è nella lingua poetica, ed è anche nel poeta (anche in noi). Per fare questo sono necessarie parole acuminate, sorprendenti e fragili; parole capaci di dar voce alle ossessioni, ai traumi e mancanze, così come alle gioie intraviste e perdute che hanno fatto sì che la vita vissuta si sia fatta lingua poetica. Leggere amorosamente un testo poetico, dunque, è come “incontrare uno straniero” e per conoscerlo occorre sguardo penetrante, orecchio attento e intuizione vigile. Tutto questo accade nei dieci saggi che compongono questo libro.
Con la tua voce, La vita Felice, 2010 euro 16,00