Luciano Erba, “Autografo 56”

Ricordando Luciano Erba – dibattito sulla traduzione e l’editoria di poesia -.

MERCOLEDÌ 3 MAGGIO 2017 ALLE ORE 18,30. Milano, Laboratorio Formentini per l’Editoria, (via Formentini, 10)

Nuova luce sulle carte e le parole tradotte di un poeta milanese nato 95 anni fa
a partire dal numero 56 di “Autografo”

Traduzione e poesia in Luciano Erba (Interlinea edizioni)

con interventi di
Roberto Cicala, Maurizio Cucchi, Marco Corsi, Anna Longoni
con letture e video

Evento in collaborazione con il Centro Manoscritti dell’Università di Pavia

Il volume offre un ritratto di Luciano Erba, poeta, francesista e traduttore, muovendo dall’archivio affidato al Centro Manoscritti di Pavia. Le carte e i documenti, descritti nella Vetrina da Federico Milone, illuminano la storia interna ed esterna del suo lavoro: lo mostrano i contributi critici dello stesso Milone sulla genesi del Prato più verde (1977) e di Samuele Fioravanti sulla raccolta L’ippopotamo (1989), cui si affianca il saggio di Anna Stella Poli sulle traduzioni. Roberto Cicala, Arnaldo Di Benedetto ed Emilio Isgrò, nell’Archivio della memoria, tracciano segmenti complementari di un ritratto dell’intellettuale e del poeta, attraverso schegge di vita privata e riflessioni critiche. Dal ricco corpus epistolare di poeti, amici, critici ed editori, vengono proposte, a cura di Annamaria Azzarone, ventidue lettere inedite di Gianfranco Contini, segnate dalla consueta vivacità linguistica del mittente, ricca di allusioni culturali e no, testimonianza del legame di stima e amicizia tra il critico e il poeta.

PREMESSA

Di MariaAntonietta Grignani e Anna Longoni

 

Questo numero di “Autografo” è dedicato interamente a Lucia­no Erba, poeta, francesista e traduttore, il cui archivio è in parte affidato dal 2006 al Centro Manoscritti di Pavia. Le carte e i do­cumenti, selezionati e assemblati dall’autore stesso in una sorta di self-portrait o narrazione di sé in vista della donazione, illuminano la storia interna ed esterna del suo lavoro di poeta, come mostrano i contributi critici di Federico Milone sulla genesi del Prato più verde (1977) e di Samuele Fioravanti sulla funzione della tautolo­gia nella raccolta L’ippopotamo (1989), con verifiche, negli abbozzi autografi del Centro, sulla fenomenologia delle strategie retoriche e sulle ipotesi interpretative.

Di Erba traduttore dal francese, sempre ostile alle eccessive teorizzazioni traduttologiche, si occupa Anna Stella Poli, ripercor­rendo questa attività importantissima, che si incrocia in un rappor­to di dare e avere con la produzione in proprio, dai primordi fino all’antologia Dei cristalli naturali (1991).

Per la sezione Archivio della memoria tre amici del poeta, Ro­berto Cicala, Arnaldo Di Benedetto ed Emilio Isgrò, tracciano, ciascuno a suo modo in base a ricordi personali, segmenti com­plementari di un ritratto dell’intellettuale e dello scrittore: schegge di vita privata, che attorno al nome di Erba disegnano una rete di amicizie capace di raccontare la vita culturale del secondo No­vecento, e riflessioni critiche che sul filo dei ricordi testimoniano quanto immediata sia stata, già nei primi lettori, la percezione della novità rappresentata dai suoi versi.

Il ricco corpus epistolare di poeti, amici, critici ed editori, pure nel Fondo Erba di Pavia, è essenziale per approfondire il contesto di relazioni culturali ed editoriali di Erba (se ne veda nella sezione Vetrina il ragguaglio analitico dello stesso Milone, Un archivio in chiaroscuro). In particolare, le ventidue lettere inedite di Gianfran­co Contini, pubblicate e commentate, anche con ricorso in nota alle responsive, da Annamaria Azzarone, mostrano la progressione di stima, scambi culturali e amicizia tra il critico e il poeta. Come ci si può aspettare, l’inventiva linguistica continiana, sempre all’o­pera nei suoi rapporti epistolari, spumeggia di allusioni, culturali e no, rendendo le missive documenti di stile al pari dell’attività di scrittura più impegnativa.

Alcune recensioni di libri recentissimi riguardano l’importante raccolta di poesie Lame di Gabriele Frasca (Marta Arnaldi), L’a­zione perfetta di Giuliano Scabia (Maria Antonietta Grignani), la raccolta di prose e versi di Paola Baratto Tra nevi ingenue (Anna Longoni) e «Queste e non altrep., documenti inediti sulla nascita e la formazione dell’antologia I Novissimi (Andrea Gareffi).

 

SOMMARIO

Premessa p. 7

SAGGI

Federico Milone, L’«impercettibile trasalire del reale». Genesi e varianti di Il prato più verde p. 11

Samuele Fioravanti, Ancora una tautologia. Per una lettura dell’Ippopotamo p. 25

Anna Stella Poli, Empirista? Bricoleur? Luciano Erba traduttore, tra licenze e understatement p. 41

INEDITI E RARI

Annamaria Azzarone, Ventidue lettere di Gianfranco Contini a Luciano Erba (1944-1965) p. 59

ARCHIVIO DELLA MEMORIA

Roberto Cicala, «Irruzioni d’azzurro» nella nebbia padana: ricordi di Erba «tranviere metafisico» p. 87

Arnaldo Di Benedetto, Con Luciano Erba p. 91

Emilio Isgrò, L’intenzione dello svagato p. 97

VETRINA

Federico Milone, Un archivio in chiaroscuro. Le carte di Luciano Erba al Centro Manoscritti di Pavia p. 101

MARGINI

Alfredo Giuliani, Antonio Porta, Nanni Balestrini, Edoardo Sanguineti, Elio Pagliarani, «Queste e non altre». Lettere e carte inedite (Andrea Gareffi) p. 119

Giuliano Scabia, L’azione perfetta (Maria Antonietta Grignani) p. 123

Paola Baratto, Tra nevi ingenue (Anna Longoni) p. 126

Gabriele Frasca, Lame. Rame + Lime seguite da Quarantena e Versi rispersi (Marta Arnaldi) p. 128

ABSTRACTS p. 131

Autografo 56, 2016 (anno XXIV). Traduzione e poesia in Luciano Erba, a cura di Maria Antonietta Grignani e Anna Longoni
Interlinea, pp. 136, euro 20

Per informazioni:
Interlinea ufficio stampa
ufficiostampa@interlinea.com
www.interlinea.com

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