Michele Paoletti è nato nel 1982 a Piombino dove vive e lavora. Si occupa di teatro per passione, da sempre. La poesia l’ abbiamo tratta da Come fosse giovedì (Puntoacapo editrice, 2015), la sua raccolta d’esordio. Successivamente ha pubblicato la plaquette La luce dell’inganno (Puntoacapo Editrice).
Prima che il fasciame dei miei abiti
crolli a terra,
nei tuoi occhi saranno già sbocciati
cento ciclamini bianchi
e una guerra di altalene
mi avrà lanciato in aria e scosso appena.
Nel giardino avremo appeso le lanterne
a tracciare cerchi obliqui sull’erba
per rischiarare la strada di casa
e confondere le ombre
con le nostre lune storte.
E il mattino saremo ancora intatti,
boccioli di cera
impolverati da un’altra notte insonne.
Poesia “leggera” attraverso immagini aeree, metafore “domestiche”. Gesti spontanei. Le incomprensioni con la conseguente insonnia sono facili da sciogliere, da superare. Lontana (e improbabile) la fine dell’armonia, della felicità.