Willem van Toorn

Willem van Toorn credits ph. Ineke Holzhaus

Papaveri

Portati dal vento come polvere, Dio sa da dove,
segni rossi che sventolano nel campo.
Come farfalle ma con le radici. Numerosi
tra ruderi di colonne a Gòrtyn, accompagnati

da morti greci che tremila anni fa
hanno scritto qua e là sulle pietre:
boustrophedon. Meno lontano
sopra morti più recenti

che sotto la propria croce, in lembi precisi,
posano fino all’orrizonte
verso Ieper, Passchendale e Mametz.

Fini, leggeri come carta lungo trincee.
Sui cemeteri delle automobili. Seccati tra carte assorbenti
in libri per ragazze. Su concimaie,
tetti di paglia e, riprodotti in latta,
portati a vita sui baveri

di vecchi – sfilata zoppa,
ogni anno di ritorno dal proprio inferno.
‘Fango e pioggia. ’Morte. O madre. Terra.

Trad. Paola Malavasi

Klaprozen

Als zaadstof aangewaaid van God weet waar
staan ze signaalrood wuivend in het veld.
als vlinders, maar met wortels. Ongeteld
tussen brokken van zuilen bij Gortis, gepaard

aan Griekse doden die drieduizend jaar
geleden heen en weer schreven in steen:
boustrophedon. Minder ver heen
boven latere doden, die, elkeen

onder zijn eigen kruis, in strikte banen
tot aan de horizon zijn vastgelegd
bij Ieper, Passchendale en Mametz.

Papierdun luchtig langs loopgraven.
Op autokerkhoven. Tussen vloeibladen
gedroogd in meisjesboeken. Op mest-
hopen, strodaken en, uit blik geslagen,
levenslang meegedragen op revers

van oude mannen – kreupele parade,
ieder jaar terug naar hun bloedeigen hel.
‘Modder en regen. ’Dood. O moeder. Aarde.

Willem van Toorn è nato nel 1935 ad Amsterdam dove, ancora bambino, ha vissuto gli anni dell’occupazione tedesca – un’esperienza che ritornerà in modi diversi nelle sue opere, per esempio nel poema Het stuwmeer, pubblicato in italiano sotto il titolo Il lago artificiale (Di Felice Edizioni 2014). Van Toorn ha studiato letteratura Nederlandese e ha lavorato in diverse città come insegnante presso scuole elementari e medie. Dal 1989 al 1992 è stato docente presso il Dipartimento di Studi Culturali dell’Università di Amsterdam.
Dal 1959 ha pubblicato un gran numero di romanzi, raccolte di poesi, storie e saggi, in cui il paesaggio ha sempre un ruolo importante. Paesaggi è infatti il titolo della seconda scelta della sua poesia in Italiano (Edizoni del Leone 2001). La prima, Gioco di simulazione, a cura di Franco Loi, è uscito nel 1994 (Fondazione Piazolla). Pubblicazioni recenti: Engel van lucht (Angelo d’aria, poesie di Franco Loi in traduzione olandese, 2012); Bezweringen (Incanti, poesie 2013); Zolang deze heuvels van aarde zijn (Fin che queste colline saranno di terra, saggi 2016). In febbraio 2018 uscirà De jongenskamer (La camera dei ragazzi, un poema).
Willem van Toorn ha tradotto, fra gli altri, Franz Kafka, Stefan Zweig, Klaus Mann, John Updike, E.L. Doctorow, e dall’Italiano poesia di Cesare Pavese, Franco Loi e Paolo Ruffilli. Abita con sua moglie in un paese nel Berry, in Francia.

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