Angelo Lumelli, “Bianco è l’istante”

Angelo Lumelli

L’osservatore di segni deve essere veloce.
Un buon allenamento è giocare a flipper; fin che la pallina gira è un buon segno, accompagnato da suoni e lucine.
Molti santi filosofi l’hanno capita per tempo, allungando il gioco oltre ogni termine.
Ogni tanto qualcuno, sventurato, prende di mira un segno, per venirne a capo.
In quell’istante il gioco si ferma.
Il segno che è stato preso di mira si volta con aria calma e interrogativa, al punto che l’osservatore comincia a guardare se stesso, a cominciare dalla punta delle scarpe.
Un segno fermo è una sentenza.
Esempio clamoroso e puro è l’attesa, per la prima volta, di un segno d’amore.
Talvolta vengono escogitate trappole per scoprire dove il segno passerà. Per conservare un alto desiderio senza indigenza si può arrivare un po’ prima alla fermata del tram e vedere se lei arriverà con lo stesso anticipo.
Sono minuti di grande attesa, un esempio di ciò che costa la vera interpretazione.
Tali segni appartengono all’arte degli aruspici, alla lettura degli intestini, qualcosa di magnifico e lugubre, dove
niente di meno che la morte può essere il corrispettivo per la magnificenza dell’amore.
Inutile discutere se tutto è deciso o se tutto è trattabile, se il desiderio può essere guidato a distanza da oscuri magneti o se il caso ha già lanciato i suoi dadi.
Si può soltanto stare con il cuore in gola.
Appena il destino è aggiudicato, i segni sbiadiscono e, addirittura, si aprono le orecchie ai suoni della via, si sente il tram che passa, il botto sullo scambio, altri rumori uno per uno.
Detta così, lei non è arrivata.

Da:  BIANCO E’ L’ISTANTE, di Angelo Lumelli, Introduzione di Nanni Cagnone, Edizioni del Verri, Milano, 2015

Angelo Lumelli vive alla Ramata, una località tra il Piemonte e la Lombardia dell’Oltrepò. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Cosa bella cosa (1977), Trattatello incostante (1980), Bambina teoria (1980), Seelenboulevard (1999), Per non essere l’acqua che amo (2008); i romanzi: Un pieno di super (2005), La sposa vestita (2006). Ha tradotto Novalis, Peter Rosei, Friedrich Torberg. Ha in preparazione: Storie dell’inespresso (letture di Hölderlin e Trakl), Mappe senza strade (poesia), La vecchiaia del bambino Matteo (romanzo), La doppia faccia della pasta sfoglia (storie di paesaggi, di animali e di persone)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *