Poesie di Nadia Campana tratte da “Verso la mente” (Raffaelli, 2014)
Noi, la lunga pianura immaginaria
ci inghiotte come sacramenti della notte
Sei stato una quantità esatta
nella pioggia che afferra i visi
Ma adesso in ogni angolo della stanza
aspetteremo fuori dall’esplosione
un legno che io, qui,
ho costruito (lasciami fare)
prodigi scelti dal caso, pioppeti da percorrere!
Il tenero è nel mezzo e nell’interno
umiltà di una porta
ascoltando treni, a un passo, come
una febbre nel ricordo esattamente
Guarda il campo
è così calmo, smisurato, stamattina.
*****
Guardiamo dalla cima del monte
il filo di calma che è nato,
del mio petto tu conti ogni grano
e ogni cuore si prende di colpo
il suo tempo: un amore
è tornato e si è accorto
il suo disco ci copre.
Adesso tu devi guardarmi
per quella collana di sì
nella mia pelle che apre
la piana la strada
e i fondi della notte
i centesimidella sete.
*****
più viventi durante il viaggio
molti orizzonti per ore e ore
immersi in distanza
attraverso le canne e i buchi
l’acqua mutare in aria
eseguire la caduta
usare le labbra
*****
già veduto già rotolato
già rimando il corpo sospeso
tra le rocce lacerato
qualcosa si disperse in lui nell’aria
e corse in ogni direzione con muta gioia
ancora una volta
avanti oltre la detonazione
i piedi nella terra
s’era gettata seguendo il fondo
cadde nel piatto
seguendo
quaggiù tra le onde e il sole
sagome di petali neri
bisanzio trasformazione
Nadia Campana, nata a Cesena nel 1954 è morta tragicamente a Milano nel 1985, a soli 31 anni. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Monti, il suo percorso prosegue con lo studio appassionato della letteratura classica e moderna, e delle coeve avanguardie, culminato nella laurea con Luciano Anceschi su La poetica di Antonio Porta. Successivamente avviene l’incontro con la letteratura anglosassone, gli studi semiotici, infine la scelta di vivere a Milano, dove si avvicina, alla fine degli anni ’70, all’ambiente della rivista «Niebo» diretta da Milo De Angelis. Nel 1983, grazie al Porta traduce per Feltrinelli Le stanze d’alabastro, centocinquanta poesie di Emily Dickinson, praticamente inedite in Italia. Nel corso del 1984 raccoglie in dattiloscritto una cinquantina di poesie con il titolo “Verso la mente”, la maggior parte di esse inedite. La raccolta uscì postuma nel 1990 presso l’editore Crocetti. Diventata introvabile, la raccolta vede nel 2014 una nuova edizione (Rimini, Raffaelli Editore) a cura di Milo De Angelis, Emi Rabuffetti e Giovanni Turci.