Carlo Betocchi, “un profondo ricordo”

da L’Estate di San Martino

Il tempo ci rapisce e il cielo è solo…

 

Il tempo ci rapisce, e il cielo è solo

anche di queste rondini che il volo

intrecciano, pericolosamente,

come chi va cercando nella mente

 

qualche nome perduto….. e il ritrovarlo

nemmeno conta, poichè ormai è già sera.

Eh sì! s’invecchia, e ritorna più vera

la vita che già fu, rosa da un tarlo…..

 

un tarlo che lo monda. E vien la sera.

E i pensieri s’intrecciano, e le rondini.

E non siamo più noi; siamo i profondi

cieli dell’esistenza, alti come intera

 

e profondissima, cupa, nel suo indaco.

 

 

*

 

da Altre poesie

 

Il dormente

 

Io mi destai con un profondo
ricordo del mio sonno.
Dalla mia veglia guardavo
il mio corpo dormiente,
era giorno, era un chiaro
giorno silente.

Quando le sere d’estate
esalan profumate
tenebre sul fiume, un uomo
giace sopra la riva
addormentato dal suono
dell’onda viva.

Passano sopra il suo viso
l’ombre del paradiso
lunare, tra i flessuosi
salici e il lieve vento;
celano gridi amorosi
l’erbe d’argento.

Vento e prati fluttuando
muoiono con un blando
fiotto e là, presso il suo corpo,
come a un’isola viva
da un mare languido e smorto
il flutto arriva.

Presso il suo corpo si rompe
quell’ineffabil fonte;
e il suo respiro leggero
di creatura che dorme
scioglie nell’etereo cielo
azzurre forme.

 

*

 

Della solitudine

 

Io non ho bisogno
che di te, solitudine;
alta, solenne, immortale,
dove piú nulla è sogno.

In questo deserto
attendo l’implacabile
venuta d’un’acqua viva
perché mi faccia a me certo.

Se trionfa il sole
o la luna impassibile
il loro lume fluisce
come vuole nel mio cuore.

E godo la terra
bruna, e l’indistruttibile
certezza delle sue cose
già nel mio cuore si serra:

e intendo che vita
è questa, e profondissima
luce irraggio sotto i cieli
colmi di pietà infinita.

_____

Carlo Betocchi nasce a Torino nel 1899 e muore nel 1986 a Bordighera. È considerato la guida morale della poesia ermetica anche se i suoi testi poetici sono fondati su un linguaggio realista, diretto, ricco di tensione morale e non di procedimenti analogici che evocano significati.

Le sue opere principali sono:

  • Realtà vince il sogno (Firenze, Vallecchi, 1932);
  • Altre poesie (Firenze, Vallecchi, 1939);
  • Notizie di prosa e di poesia (Firenze, Vallecchi, 1947);
  • Un ponte nella pianura (Milano, Schwarz Editore, 1953);
  • Poesie (Firenze, Vallecchi, 1955);
  • L’estate di San Martino (Milano, Mondadori, 1961);
  • Un passo, un altro passo (Milano, Mondadori 1967);
  • Prime e ultimissime (Milano, Mondadori 1974);
  • Poesie scelte, Milano (Milano, Mondadori, 1978);
  • Poesie del sabato, a cura di Sauro Albisani (Mondadori, Milano, 1980)
  • Antologia personale (Padova, Panda Edizioni, 1982)
  • Tutte le poesie, (Milano, Mondadori, 1984).
  • Realtà vince il sogno, Genova, Edizioni San Marco dei Giustiniani 2003.
  • Prose liguri, a cura di Paola Mallone, Genova, Edizioni San Marco dei Giustiniani 2003.
  • Io son come l’erba, a cura di Paola Mallone, con uno scritto di Luigi Betocchi, Genova, Edizioni San Marco dei Giustiniani, 2004.

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