Parole di forma di polverio
di Octavio Paz
traduzione Franco Mogni
A José Emilio Pacheco
Apro la finestra
che dà
su nessuna parte
La finestra
che si apre verso dentro
Il vento
solleva
istantanee lievi
torri di polvere turbinante
Sono
più alte di questa casa
Stanno dentro
questo foglio
Cadono e si rialzano
Prima di dire
qualcosa
al piegare il foglio
si disperdono
Turbini d’echi
aspirati inspirati
dal loro proprio girare
Adesso
si aprono in un altro spazio
Dicono
non ciò che dicemmo
un’altra cosa sempre altra
la stessa cosa sempre
Parole del poema
che giammai diciamo
È il poema a dire noi
Octavio Paz, da “Vuelta”, 1976
Palabras en forma de tolvanera
A José Emilio Pacheco
Abro la ventana
que da
a ninguna parte
La ventana
que se abre hacia dentro
El viento
levanta
instantáneas livianas
torres de polvo giratorio
Son
más altas que esta casa
Caben
en esta hoja
Caen y se levantan
antes que digan
algo
al doblar la hoja
se dispersan
Torbellinos de ecos
aspirados inspirados
por su propio girar
Ahora
se abren en otro espacio
Dicen
no lo que dijimos
otra cosa siempre otra
la misma cosa siempre
Palabras del poema
no las decimos nunca
El poema nos dice
Octavio Paz nasce nel 1914 a Città del Messico da una famiglia indiano-ispanica. Pubblica la sua prima silloge a Luna silvestre nel 1933 a soli 19 anni seguita tre anni dopo da Non passeranno. Pubblica poi altre raccolte tra cui Radici dell’uomo (1937), Pietra di sole (1957), Libertà sulla parola (1958), Salamandra (1962), Versante Est (1969), Poesie (1935-1975) (1979), Vento cardinale e altre poesie (1984) Árbol adentro (1987). Paz ricevette numerosi premi quali l’Ollin Yoliztli e il Miguel de Cervantes nel 1981 e nel 1990 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura.