Sauro Damiani, “Quartine”

Sauro Damiani

 

 

Da Quartine e altre poesie, Edizioni La torre, 2018

3
Perché tuffarti negli abissi? L’onda
ecco ti porta, insperata, la perla.
Il tempo, con la sua mano profonda,
ti prepara la gioia. È lì, puoi averla.

10
Poco è il morire quando tu, o luce,
m’investi e mi disfai. E nel trasporto
del desiderio che tutto mi scuce,
voglio ancora morire, appena morto.

14
Perché agire? Lo vedi, sulla rena
l’onda cancella, rapida, ogni orma.
Passa il mondo e la sua gridata scena
e solo chi è leggero lo trasforma.

20
Non c’è nulla al di là dell’apparenza.
La verità è bellezza luminosa.
Oltre il sole c’è il sole, e vera scienza
è solo il canto, in cui tutto riposa.

23
Pazzo marzo mi graffia come un gatto
e aizza il sangue mio della sua asprezza.
Balzo di bellicosa giovinezza.
Zampillo rose dal mio corpo matto.

70
Nulla che nasce sarà mai distrutto.
È l’apparenza che altro ti addita.
Se vedi tutto alzarsi e crollar tutto,
guarda: dopo la vita, c’è la vita.

Sauro Damiani è nato nel 1941 a Cascina (PISA), dove ancora risiede. È stato insegnante di scuola elementare. Ha pubblicato per le edizioni La Torre Costeggiando la luce (1987); per Moretti&Vitali Canto dell’amore assente (2006); per Bandecchi&Vivaldi Senza titolo (2009); per Atì editore Nodi (2014). Ha tradotto, per Medusa, De brevitate vitae di Seneca (2006). È membro del comitato direttivo di Soglie, quadrimestrale di poesia e critica letteraria, dove ha pubblicato saggi su molti dei più significativi poeti italiani degli ultimi decenni.

 

 

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