Di Luigia Sorrentino
La poesia di Daniela Attanasio è epigrammatica, si concentra sulla realtà con versi brevi e arguti che hanno un tono caldo della voce. La sua è una voce estranea all’enfasi, anzi, la sua poesia si concentra sul silenzio che sgancia la parola e per lasciare sulla pagina uno spazio bianco, tra un verso e l’altro. Uno spazio meditativo per lei che scrive, ma anche per chi legge. Nel tempo della meditazione e dell’ascolto entra tutta la vita e ciò che cattura la nostra osservazione ci immerge in una realtà potente. Nei momenti in cui la sua poesia si fa “fisica” le emozioni arrivano nel nostro sguardo come “un’ultima goccia di luce lunare scivolata sugli occhi con il gusto delle lacrime”.
da VICINO E VISIBILE di Daniela Attanasio, (Aragno, 2017)
Daniela Attanasio nata a Roma, ha pubblicato i libri di poesia: “La cura delle cose” (1993), “Sotto il sole” (1999, Premio Dario Bellezza, Premio Unione Scrittori Italiani), “Del mio e dell’altrui amore” (2005, Premio Camaiore). Per i tipi di Aragno sono usciti “Il ritorno all’isola” (2012, Premio Sandro Penna) e “Di questo mondo” (2013, Premio Giuria Viareggio-Rèpaci). Sue poesie sono presenti nell’«Almanacco dello Specchio» (2009) e nell’Antologia Nuovi Poeti Italiani 6 (2012). Dal 2007 cura la rassegna annuale di poesia Teramopoesia. Come critica collabora con quotidiani e riviste letterarie.