Firenze: 5 dicembre 2018, ore 16.00 – Consiglio Regionale della Toscana, Palazzo Bastogi, Via Cavour 18
Philippe Forest espone la Ceppo Regione Toscana Lecture: “Fiction Non Fiction”
Introduce Benedetta Centovalli, giurata del Premio e editor. Interviene Gabriella Bosco, traduttrice.
Saluti di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana
Pistoia: 6 dicembre 2018, ore 11.00 – Aula Magna del Liceo Scientifico Duca d’Aosta, Viale Adua
Incontro con Philippe Forest e premiazione delle recensioni degli
studenti vincitori del Premio Laboratorio Ceppo Giovani.
Introduce Benedetta Centovalli. Interviene Gabriella Bosco. Saluti del dirigente scolastico Paolo Biagioli.
Pistoia: 6 dicembre 2018, ore 16.30 – Libreria Lo Spazio di Via dell’Ospizio
Premiazione di Philippe Forest e presentazione del romanzo “Piena” (Fandango)
Introduce Fulvio Paloscia, giurato del Premio e giornalista.
Intervengono Benedetta Centovalli e Gabriella Bosco.
Saluti di un rappresentante di
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
A proposito del premio che gli viene conferito, Forest scrive nel testo della Ceppo Regione Toscana Lecture (“Fiction Non Fiction: alcune riflessioni”) che “questa ambiguità fra Fiction e Non Fiction mi è congeniale. Direi addirittura che mi gratifica. Mi pare testimoni di una verità molto profonda che rappresenta la specificità della parola letteraria”. La lectio è anche un omaggio a Philip Roth, nell’anno della sua scomparsa.
Scrive Benedetta Centovalli nella motivazione al Premio: “Forest ci accompagna con coraggio nei territori dove la coscienza si disfa e si perde e dove siamo obbligati a sprofondare dentro la notte. La lettura dei suoi libri è un’esperienza totale, un viaggio ai confini del desiderio, del dolore e del lutto, perché la memoria non si dissolva. La sua parola – affilata come un grido è un compasso che si muove sui due versanti della vita e della letteratura, senza consolazione né conciliazione, senza risarcimento né giustizia”.
Verrà presentato anche il nuovo libro Piena, appena edito da Fandango, vincitore del Premio Langue Française 2016 e del Premio Franz Hessel 2016. Nel nuovo romanzo di Forest il protagonista è segnato da un lutto in un passato indefinito, così decide di tornare nella città dove è nato e dove molti anni prima aveva vissuto. Uno scenario tangibile, che però sembra insidiosamente disgregarsi, come per gli effetti di un’epidemia. Presto sopraggiungerà un diluvio, possiamo immaginarlo come la celebre videoinstallazione di Bill Viola, un’esondazione, la desolazione. L’uomo avanza così verso il “grande nulla dove tutto finisce” ed ha, come unica consolazione, la speranza nell’“immensa mansuetudine del mondo”.
Sempre per Fandango nel 2018 è stato ripubblicato il suo bestseller Tutti i bambini tranne uno: un libro esemplare del percorso creativo dell’autore francese e chiarificatore della complessità del rapporto tra letteratura di invenzione e autobiografica, nelle sue numerose sfumature che, come è accaduto nelle precedenti edizioni del Premio Ceppo con autori come Cercas, Nemat, Echenoz, vanno dall’autofiction alla autobiografia romanzata, dalla forma del saggio a incursioni nel racconto giornalistico o storico.
L’autore francese dirà a Pistoia, nel pomeriggio del 6 dicembre, anche alcune parole sul tema di questa edizione della rassegna Il Tempo del Ceppo, “Dare da mangiare agli affamati”, e ricapitolerà (come già fece a febbraio 2018 Jean Echenoz, premio Ceppo Fiction Non Fiction), a 50 anni dal Sessantotto, il senso di questo movimento di protesta che è al centro della riflessione del volume antologico Almanacco 2018. Rivoluzioni, ribellioni, cambiamenti e utopie, edito da Quodlibet, a cura di Ermanno Cavazzoni, che verrà presentato dalle 20.30 sempre il 6 dicembre allo Spazio di Via dell’Ospizio in un doppio appuntamento dei “Giovedì siderali”.
Philippe Forest (Parigi 1962) è scrittore, critico letterario e cinematografico, autore di saggi sulla letteratura contemporanea (Storia di Tel Quel, Histoire de Tel Quel, 1995, nt) e di romanzi: Tutti i bambini tranne uno, L’enfant éternel, 1997e 2018 Fandango; Per tutta la notte, Toute la nuit, 1999; Sarinagara, 2004; L’amore nuovo, Le nouvel amour, 2007; Il secolo delle nuvole, Le siècle des nuages, 2010) concepiti come strumenti di analisi autobiografica e di indagine di contesti culturali complessi. Nelle opere critiche più recenti ha indagato la relazione tra genere romanzesco e realtà: Il romanzo, il reale. Un romanzo è ancora possibile? (Le roman, le réel. Un roman est-il encore possibile?, 1999), Il romanzo, l’io. (Le roman, le Je, 2001), Il gatto di Schrödinger (Le chat de Schrödinger, 2013), Piena, Fandango, 2018 (Crue, 2016).