La ville d’Olympie/La città d’Olimpia

Luigia Sorrentino / Credits photo Fabrizio Fantoni

ANTICIPAZIONE EDITORIALE

A giugno 2019 sarà pubblicato in Francia dalla casa editrice Al Manar di Alain GoriusOLYMPIA di Luigia Sorrentino, Prefazione Milo De Angelis, Postfazione Mario Benedetti, con disegni di Giulia Napoleone. Traduzione in francese di Angèle Paoli.

Proponiamo qui sotto la lettura ad alta voce di Luigia Sorrentino della sezione
IL GIARDINO tratta da Olimpia (Interlinea, prima edizione 2013, ristampa 2019), con la composizione musicale Spiegel im Spiegel, di Arvo Pärt, i testi in lingua francese con testo italiano a fronte e uno stralcio della postfazione di Mario Benedetti.

LUIGIA SORRENTINO LEGGE IL GIARDINO


POSTFACE

Le poème de Luigia Sorrentino est centré sur la ville d’Olympie : ville antique et nouvelle, vécue dans l’écoulement du temps mais de manière pluridirectionnelle, une ville mouvante, instable, pourrait-on dire, un voyage surtout dans la mort : mais le plan de l’écriture et de la lecture requise semble celui qu’instaure une conscience contemplative comme stade ultime de la conscience ; le regard sur les choses provient d’une distanciation, pour reprendre la terminologie de Romano Guardini, dans laquelle « l’homme vit en dehors de lui-même [… ] dans l’autre grande vie », comme l’écrit Hölderlin, auteur qui est ici une référence inévitable.

Mario Benedetti

POSTFAZIONE

Il poema di Luigia Sorrentino è incentrato sulla città di Olimpia: città antica e nuova, vissuta nello scorrere del tempo ma in modo non unidirezionale, una città mossa e non solida si potrebbe dire, un viaggio soprattutto nel morire: ma il piano della scrittura e della lettura richiesta appare quello stabilito da una coscienza contemplativa come ultimo stadio della coscienza, lo sguardo sulle cose avviene da una lontananza, riprendendo la frase di Romano Guardini, nella quale «l’uomo vive al di fuori di sé […] nell’altra grande vita», come scrive Hölderlin, autore qui di imprescindibile riferimento.

Mario Benedetti

LE JARDIN

nous entrâmes par le fond
par la trouée nous surprit
la lumière soudaine
qui tomba sur nous
diffractée par les grappes de raisin
le jaune ardent des citrons

clôtura en elle le chant des feuilles incendia
la terre,
le nom des arbres

ils marchaient à la file
ombres d’eux-mêmes

 

Il GIARDINO

accedemmo dal fondo
dalla fessura ci sorprese
la luce improvvisa
che gettò su noi
propagandosi dai grappoli d’uva

il caldo giallo dei limoni chiuse in sé
il canto delle foglie accese
la terra,
il nome degli alberi

camminavano in fila
simulacri

*

nous soutînmes ce que nous fûmes
ce que nous n’étions pas encore
sur notre visage glissa
ce qui tout juste maintenant
nous apparaissait
surgis de l’herbe du jardin les pieds
parvinrent jusqu’à nous

des allées de jeunes roses
nous assaillirent
le brusque vol du geai
sur la vigne
il descendit par le passage que nous avions ouvert
en un signe sûr
le vrai soleil se figea
en un instant de vie

*

sostenemmo ciò che fummo
ciò che non eravamo ancora
sul volto nostro scivolò
quello che appena adesso
a noi si mostrava
i piedi dall’erba del giardino
arrivarono a noi

aiuole di giovani rose
ci assalirono
il brusco volo della ghiandaia
sul vigneto
scese in quel varco che avevamo aperto
in un segno certo
il sole vero il sole si piantò
in qualche istante di vita

*

je te suivais par les champs
rapide tu sortais par l’arrière
le vent lisse accourait vers la tanière

voici la lumière, elle touche
ta vie
chaque cellule en lumière
sur la vigne les mains levées
dans l’espace exigu le labeur
la patience, le contenu

il ne fut pas toujours possible de te voir
dans les bras de cette soudaine apparition

*

ti seguivo nei campi
rapido uscivi dal retro
il vento liscio accorreva alla tana

ecco la luce, tocca
la tua vita
ogni cellula in luce
sul vigneto le mani alte
nello spazio esiguo l’operosità
la pazienza, il contenuto

non sempre fu possibile scorgerti
nelle braccia del sorgere

*
tu allais adressant encore
un geste aux hortensias
à l’azur immature
à l’inexactitude,
dans ses inflorescences le callistemon
aux étamines écarlates buvait
l’eau l’accueillait encore,
le terrain

andasti volgendo ancora
qualche gesto alle ortensie
all’azzurro immaturo
all’inesattezza,
nelle infiorescenze il callistemon
dagli stami scarlatti beveva
l’acqua ancora lo accoglieva,
il terreno

*

un jour depuis le jardin tu découvris la mer
ce fut sans doute la main qui ouvrit
le regard
ou la taille des arbres
dans une métairie lointaine

entre les murs des quartiers domestiques
tu cachas ton jardin
rapide
par un sentier unique
sous les vignes chargées
tête baissée je devais te suivre
en un point du virage
sous le ciel imprévu

un giorno dall’orto scorgesti il mare
forse fu la mano ad aprire
lo sguardo
o la potatura degli alberi
in un podere lontano

tra le mura del fondo domestico
nascondesti il tuo giardino
rapido
da un unico sentiero
sotto viti ricolme
a capo chino dovevo seguirti
in un punto di svolta
sotto il cielo improvviso

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OLYMPIA, Luigia Sorrentino
Peintures Giulia Napoleone
traduit de l’italien par Angèle Paoli
(Al Manar, 2019)

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Luigia Sorrentino è nata a Napoli, ma ora vive a Roma e lavora alla RAI. Giornalista professionista, ha collaborato per le pagine culturali di diversi quotidiani. Ha ideato e condotto programmi culturali con interviste a scrittori, poeti, narratori e artisti di fama internazionale. Dirige il primo blog della RAI dedicato alla poesia, all’arte, alla Letteratura. Scrittrice di poesie ha pubblicato tra l’altro: C’è un padre (Manni, Lecce 2003);  L’asse del cuore (in Almanacco dello specchio Mondadori, Milano 2008), La nascita, solo la nascita (Manni, Lecce 2009); Olimpia (Interlinea, Novara 2013; ristampa 2019); Olimpia (Recours au Poème Editeurs, 2015) a cura di Angèle Paoli; Début et Fin, con inchiostri di Catherine Bölle, Traduzione di Joëlle Gardes (Al Manar,Parigi 2018).

4 pensieri su “La ville d’Olympie/La città d’Olimpia

  1. Poesie bellissime: un’aura di sacra terrestrità nei tocchi leggeri, sospesi, uno sguardo visionario che affascina.
    Vivi complimenti!

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