For the dead
I dreamed I called you on the telephone
to say: Be kinder to yourself
but you were sick and would not answer
The waste of my love goes on this way
trying to save you from yourself
I have always wondered about the left-over
energy, the way water goes rushing down a hill
long after the rains have stopped
or the fire you want to go to bed from
but cannot leave, burning-down but not burnt-down
the red coals more extreme, more curious
in their flashing and dying
than you wish they were
sitting long after midnight
Per i morti
Ho sognato di chiamarti al telefono
per dirti: Sii più dolce con te stesso
ma eri malato, non mi hai risposto
Lo spreco del mio amore va per la sua strada
cercando di salvarti da te stesso
Ho sempre pensato ai residui
di energia, a come l’acqua scorra giù da un colle
dopo l’arrestarsi delle piogge
o del fuoco da cui vorresti prendere commiato,
vorresti andare a letto
eppure non puoi lasciarlo,
è sempre lì, pronto a spegnersi ma non si spegne mai
i carboni sempre più vividi, sempre più strani
prima sfolgorano poi s’acquetano
più di quanto tu voglia restare
seduto lì a mezzanotte inoltrata.
Traduzione di Giovanni Ibello
Adrienne Rich (Baltimora, 1929 – Santa Cruz, 27 marzo 2012) è stata una delle più celebri poetesse americane del 900, ma è stata anche un’eccellente saggista. Si ricordi altresì il suo impegno civile a sostegno del movimento femminista statunitense. In Italia, spicca la traduzione di Maria Luisa Vezzali per Crocetti Editore. L’opera della Rich dal titolo “Cartografie del silenzio” è stata pubblicata nel 2000.