Questo volume riunisce mezzo secolo di poesia di una delle voci più significative del secondo Novecento, che con il suo linguaggio esemplare ha influenzato un’intera generazione di poeti americani. Fin dalla plaquette Dormire con un occhio aperto (1964), Mark Strand è apparso come un poeta di grande originalità ed eleganza, caratteristiche rimaste immutate nei decenni successivi. Le raccolte della maturità, come La vita ininterrotta (1990), confermano la sua capacità di catturare la sottile musica della coscienza e di creare paesaggi di una fisicità quasi pittorica, emblemi di una condizione interiore: «l’oscuro infinito sentire, / che resisterà e che la terra farà irrigidire / e la notte cosparsa di stelle farà riversare dalle montagne / sui prati sibilanti e sui passi silenziosi». Nei libri più recenti, da Tormenta al singolare (1998), che gli valse il Pulitzer, fino agli apologhi sornioni e provocatori di Quasi invisibile (2012), Strand mostra uno humour nero che si rivela profonda saggezza e autoironia, dando voce all’immaginario collettivo con una grandiosità e una sincerità senza pari.
THE POEM OF THE SPANISH POET a poem by Mark Strand from Motionpoems on Vimeo.
In a hotel room somewhere in Iowa an American poet, tired of his poems, tired of being an American poet, leans back in his chair and imagines he is a Spanish poet, an old Spanish poet, nearing the end of his life, who walks to the Gadalquivir and watches the ships, gray and ghostly in the twilight, slip downstream. The little waves, approaching the grassy bank where he sits, whisper something he can’t quite hear as they curl and fall. Now what does the Spanish poet do? He reaches into his pocket, pulls out a notebook, and writes:
Black fly, black fly
Why have you come
Is it my new shirt
My new white shirt
With buttons of bone
Is it my suit
My dark blue suit
Is it because
I lie here alone
Under a willow
Cold as stone
Black fly, black fly
How good you are
To come to me now
How good you are
To visit me here
Black fly, black fly
To wish me goodbye
LA POESIA DEL POETA SPAGNOLO
In una camera d’albergo chissà dove nello Iowa un poeta americano, stanco delle proprie poesie, stanco di essere un poeta americano, si lascia andare sullo schienale della sedia e immagina di essere un poeta spagnolo, un vecchio poeta spagnolo, che si avvicina alla fine della vita, che cammina fino al Guadalquivir e guarda le navi, grigie e spettrali nel crepuscolo, discendere la corrente. Le piccole onde, che si avvicinano all’argine erboso dove siede, sussurrano qualcosa che non
riesce a sentire s’increspano e ricadono. E allora cosa fa il poeta spagnolo? Si mette una mano in tasca, ne estrae un taccuino, e scrive:
Mosca nera, mosca nera
perché mi sei venuta addosso
è per la mia camicia
bianca e nuova la camicia
con i bottoni d’osso
è per il mio vestito
il blu scuro del vestito
e perché
me ne sto sdraiato da me
sotto le fronde di un salice
freddo come il sasso
mosca nera, mosca nera
come sei buona
a venire da me adesso
come sei buona
a venirmi qui a trovare
mosca nera, mosca nera
a dirmi addio e buona sera
di Mark Strand
Traduzione di Damiano Abeni
Poesia tratta da “Tutte le poesie” Oscar Mondadori, 2019
Mark Strand (1934-2014) è stato uno dei più autorevoli poeti statunitensi. È nato a Summerside, nella Prince Edward Island (Canada) ma ha vissuto a New York, dove ha insegnato alla Columbia University. In Italia, oltre alle plaquette per le Edizioni “L’Obliquo” sono disponibili tre antologie delle sue poesie: “L’inizio di una sedia”, Donzelli, 1999; “Il futuro non è più quello di una volta”; Minimum fax, 2006; “L’uomo che cammina a un passo avanti al buio, Poesie 1964-2006”, Oscar Mondadori, 2011, con traduzione di Damiano Abeni. È altresì disponibile un volume di scritti d’arte (“Edward Hopper – Un poeta legge un pittore”, Donzelli 2003) e la favola “Il pianeta delle cose perdute”, Beisler 2002. Ha ricevuto numerosi premi tra cui il Pulitzer per la poesia con “Blizzard of One”.
“Per un poeta la poesia è il lavoro più remunerativo del mondo. Ogni poesia è un contributo alla realtà. Il mondo non è più lo stesso dopo che un buona poesia gli si è aggiunta.”
Thomas Dylan
Un ottimo esempio della solido nitore e della chiarezza chirurgica della poesia di Strand, un esempio assoluto. Grazie