Francesco Maria Tipaldi, da “Spin 11/10”

Francesco Maria Tipaldi

Nella poesia di Francesco Maria Tipaldi serpeggia da sempre una luce strana che fa pensare all’antipoesia. Ma il suo è desiderio di spiazzare, confondere il lettore al punto da creare nella sua un’interruzione, il disgusto, che gli faccia chiedere fino a che punto le parole si giocano in ogni momento la loro ampia malafede in cambio di una sublimazione.

PROFILASSI

L’ospedale era corallo e meduse, anguille
nelle sale parto.

“Dove sei”?

Arrivarono schiere
di levatrici con maglie alzate e seni come balene.

Il futuro è grande.
Chiediamo

di risorgere meno noi, di mangiare meglio.

(MISSIONI)

I lama sputano anche quando nessuno li vede, neanche un altro lama.

Posso giurare di aver visto pisciare un uomo senza testa.

Posso giurare di aver visto un ginecologo scimmia a capo lanciare
una specie di missile dentro una donna.

Pianifichiamo di esportare la vita, ma in realtà è la morte
(non dite che è lo stesso).

I batteri più esperti sono abbastanza uomini per diventarlo.

Gli ufo esistono e somigliano a dei lama.

Gli ufo più soggetti ad infezioni fungine.
Su alcuni pianeti non ci sono le donne.

La diarrea ti coglie sempre in preparato, potresti negarlo?

Gli astronauti urinano in sacchette disgustose e pure sono eroi.

Se non ci fosse l’uomo ad osservarlo l’universo nemmeno esisterebbe,
noi sappiamo
che questa è una storia falsa.

Se un giorno ti diranno che non esisti
la donna che ti ha spezzato il cuore sarà comunque esistita.

Se una cosa è vera è che nessuno si libera di niente.

Un animale sconvolto può diventare un altro animale.

Un animale responsabile non è un animale.

I pinguini hanno troppi comportamenti che non vanno bene.
Bisogna dare parola ai pinguini, ma un certo punto basta.

Se il silenzio è grande, una zanzara è grossa come una stanza.

La notte ama arrivare di notte, ma arriva anche di giorno.

Klimt non ha mai disegnato cipolle, ma poteva farlo
poteva farlo?

Le donne hanno causato la scrittura di un sacco di poesie, i lama mai.

Estratti da: “Spin 11/10“, Collana gialla di  Pordenonelegge.it e LietoColle, 2019

Francesco Maria Tipaldi è nato a Nocera Inferiore nel 1986, dove lavora come farmacista. Ha pubblicato Humus (L’Arcolaio, 2008), Il sentimento dei vitelli (con Luca Minola,Edb, 2012), (premio Maconi), Traum LietoColle ( 2014) e Nuova poesia extraterrestre (Carteggi Letterari, 2016, premio giuria studenti al premio Villalta poesia). Sue poesie sono stati tradotti pubblicati in Germania, Spagna e Stati Uniti.

Le poesie qui pubblicate sono state scelte da Luigia Sorrentino

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