L’essenzialità luminosa della poesia

COMMENTO DI NADIA AGUSTONI

La nuova raccolta di poesie di Francesco Balsamo è di un’essenzialità luminosa anche nel non concedere alcunché al sentimentale. Versi scavati di grande misura stilistica, in sintonia col lavoro precedente di un autore che è artista a tutto tondo ed è uno dei pochi capace di usare, oltre alla parola, la matita.

Il connubio poesie e disegni non potrebbe essere più felice. Si ha l’impressione di attraversare un paesaggio onirico, con richiami a tratti cinematografici (l’ultima Agnès Varda), ma sicuramente vicino alle immagini del miglior fumetto (penso sopratutto a un’autrice come Carol Swain con la sua vicinanza agli esseri più feriti, siano umani o animali, fino a trascriverli l’uno nell’altro); è infatti su questo confine umano/animale luce/ferite/ferirsi, che i testi si raccolgono e si fanno traccia di un percorso di una sensibilità lucidissima.

Fin dall’incipit iniziale “una stagione è una regione/ premuta a mente,/ una stagione è una parità/ tradotta in un numero esatto di passi” entriamo in un poetica che ha le sue ragioni e regioni in una cultura profonda e mai esibita, ma soprattutto in un cammino umanissimo, tutto teso a salvare uno sguardo sul mondo, con la capacità di raccontarne i punti meno visibili. E’ allora che le ferite trovano un significato che si fa vita, cristallina purezza.

ESTRATTI

diventa inverno
porta un cucchiaio sugli occhi

e parla
da sotto le sedie e i tavoli

pensa al timido fantasma delle ossa.

*

mi figuro le foglie
in ogni forma di piede

*

chi non c’è più tiene il conto delle strade

*

lievemente sollevo
il coperchio del foglio
e m’avvicino
al fegato e allo stomaco
e sussurro

________

Tratto da “Luci e animali feriti”
Edizioni Coup d’Idée Edizioni d’Arte di Enrica Dorna 2019

Francesco Balsamo (Catania, 1969). Nel suo lavoro si affiancano disegno e scrittura in versi. Ha pubblicato: Appendere l’ombra a un chiodo (“7 Poeti del Premio Montale”, Crocetti 2002); Discorso dell’albero alle sue foglie (premio Sandro Penna per l’inedito 2002, Stamperia dell’Arancio 2003); Ortografia della neve (incerti editori 2010, vincitore del premio Maria Marino 2011); Tre bei modi di sfruttare l’aria (Forme Libere 2013); Cresce a mazzetti il quadrifoglio (Ponte del Sale 2015); la plaquette A una scarpa solitaria (FUOCOfuochino 2019); Luci e animali feriti (Coup d’Idée Edizioni d’Arte di Enrica Dorna 2019). Due i suoi libri di disegni: Non copiare dagli occhi (incerti editori 2012); Album dei passaggi e dei culmini (Galleria Lo Magno 2017).

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