C O M U N I C A T O S T A M P A
È nata una nuova casa editrice, Taut Editori, in omaggio ai visionari fratelli architetti. A inaugurarla è un volume collettivo internazionale dedicato ai giovanissimi, un segnale di apertura verso le nuove generazioni. Taut indagherà le nuove voci inserendole in un contesto storicizzato.
Si inizia con un’antologia dei nuovi poeti anche stranieri – proposti con l’immancabile testo a fronte – introdotti da una scheda bio-critica a cura di poeti già consolidati come David Keplinger, Jack Underwood e Erika Martinez. I giovani migliori del loro territorio, avvallati dai critici più importanti, per una selezione agguerrita attraverso i dipartimenti universitari e le redazioni più vivaci del mondo – le università di Goldsmith, Barcellona, Lisbona, Milano, Genova, le riviste Quimera, Poetry London ecc.
La cura del progetto grafico, studiato ad hoc, conclude la novità che questa antologia pretende avviare. Il volume non si limita a raggruppare una manciata di nomi ma si pone come proposito di offrire un taglio particolare rispetto alla situazione della poesia e al suo continuo e sotterraneo movimento.
Il campo di azione su cui operano questi giovani poeti è quello stilistico: conseguire una riconoscibilità lavorando alla struttura dei testi, evitando i modelli standard.
In queste pagine passerete dai malagueños Cristian Alcaraz e David Leo alla poetessa siciliana Dina Basso. All’ironia anfibia di Alessandro Biddau (1995) e Manuel Micaletto (1990) risponde quella scoperta e iperbolica di Augusto Ficele (1992). L’inglese Ella Frears riesce a neutralizzare la finta combinazione dei ruoli nelle dinamiche emotive. Troverete autori che si sono affacciati recentemente per mezzo di convincenti opere prime, come l’umbro Simone Burratti e il fiorentino Lorenzo Cianchi. Presente un gruppo romano cui appartengono Gabriele Galloni e Antonio Merola, entrambi attivi nella prosa.
Il volume spazia dal giovanissimo Mario Gennatiempo, che vive a Salerno ed è nato addirittura nel 2000, a Federica Gullotta di Faenza e Michele Lazazzera, nato a Matera ma cresciuto a Roma e ora architetto in Belgio. E non manca il russo Aleksandr Malinin che indaga l’inquietudine «ottusa» e meccanica del corpo dentro al sentimento. Unici milanesi sono Iacopo Pesenti (1990), pittore già noto agli addetti ai lavori, Gerardo Masuccio – nome tutt’altro che ignoto nell’editoria italiana, per la sua partecipazione alla resurrezione di un marchio storico come Bompiani –, l’outsider Riccardo Zippo e il celebre artista Diego Marcon, qui alla sua prima prova in versi. Tra le conferme degli anni ‘80 troviamo il bergamasco Luca Minola e il nocerese Francesco Maria Tipaldi. Il venezuelano Adalber Salas Hernández, newyorchese d’adozione, propone invece una personalissima forma di epica mentre, a chiudere la rassegna, sono la poetessa cambogiano-statunitense Monica Sok, «cresciuta tra i campi di granoturco e le carrozze amish di Lancaster, in Pennsylvania», il portoghese Tomás Sottomayor (1994), tradotto da Roberto Maggiani, e la poetessa asturiana Sara Torres. Anche il tema dello sradicamento è quindi presente: in Sok, diventa eco del paesaggio abbandonato dai genitori per fuggire ai khmer. Un trauma ereditario che altera la sua percezione del mondo.
I giovani poeti invitati sono: Cristian Alcaraz (Malaga, Spagna 1990); Dina Basso (Scordia Sicilia 1988); Alessandro Biddau (Genova 1995); Simone Burratti (Narni, Terni 1990); Riccardo Canaletti (Macerata 1998); Lorenzo Cianchi (Certaldo, Firenze 1985); Davide Cortese (Genova 1994); Augusto Ficele (Terlizzi, Bari 1992); Ella Frears (Truro, UK 1991); Gabriele Galloni (Roma 1995); Mario Gennatiempo (Cinquefrondi, Reggio Calabria 2001); Federica Gullotta (Faenza 1991); Michele Lazazzera (Pisticci, Matera 1995); David Leo (Malaga, Spagna 1988); Aleksandr Malinin (Joškar-Ola, Russia 1991); Diego Marcon (Busto Arsizio 1985); Gerardo Masuccio (Battipaglia, Salerno 1991); Antonio Merola (Roma 1994); Manuel Micaletto (Sanremo 1990); Luca Minola (Bergamo 1985); Iacopo Pesenti (Milano 1990); Adalber Salas Hernández (Caracas, Venezuela 1987); Monica Sok (Lancaster, Pennsylvania USA 1990); Tomás Sottomayor (Porto, Portogallo 1994); Sara Torres (Gijon, Spagna 1991); Francesco Maria Tipaldi (Nocera Inferiore 1986); Riccardo Zippo (Gagliano del Capo, Lecce 1992)
Chi dice editori, dice anche autori. Gli uni non possono crescere senza gli altri.
Renato Serra
Taut Editori nasce da una visione chiara della qualità letteraria. Dietro al marchio, che rievoca uno degli architetti più visionari e meno conosciuti della storia, c’è un comitato scientifico internazionale composto da poeti, scrittori e filosofi, tra cui Carlo Sini e Jack Underwood, inglese del ‘86 pubblicato da Faber&Faber.
Taut indagherà le nuove voci inserendole in un contesto storicizzato: le uscite dei giovani autori saranno sempre affiancate da volumi di maestri contemporanei o del passato, per sostenere un’idea di letteratura come cammino collettivo. Con un preciso profilo internazionale e una cura grafica di alto livello. Partiremo con la poesia ma continueremo anche con narrativa e saggistica.
Taut editori mette al centro il lettore, e lo fa proponendo in presa diretta ciò che si sta scrivendo in Italia e all’estero. Questa casa editrice è un cantiere letterario. Si sentiva l’esigenza di una casa editrice che indagasse le nuove voci e recuperasse titoli introvabili. Saremo sui canali online e sui social ma puntiamo tutto sulla forza dei nostri libri e sui lettori, sugli eroici librai. Pochi titoli l’anno, tiratura sostenuta e cura del testo anche dopo il lancio.
Avremo anche un laboratorio online, «Doppia esposizione», che si occuperà di scannerizzare le uscite più interessanti e di proporre anche online nuove voci e approfondimenti. La nostra non è un’operazione editoriale ma culturale.
Per maggiori informazioni: taut@tauteditori.it