Dal 21 marzo 2020 a Recanati, a Casa Leopardi verranno aperti al pubblico per la prima volta, dopo un accurato restauro, parte del piano nobile e gli appartamenti dove Giacomo Leopardi abitò assieme ai suoi fratelli. ‘Ove abitai fanciullo’, il nuovo itinerario di visita, consentirà l’accesso ai saloni di rappresentanza del palazzo, alla galleria con le sue collezioni d’arte, al giardino che ispirò Le Ricordanze, al salottino dove i fratelli Leopardi si intrattenevano e alle camere private di Giacomo, escluse dall’uso domestico per più di due secoli.
Il percorso conduce a quelle che in casa sono sempre state chiamate “Brecce”. Il conte Monaldo fece costruire queste camere fra i due giardini, di ponente e di levante, per lasciare ai figli ormai adolescenti indipendenza e intimità. L’infilata delle tre stanze è stata restaurata, riportando alla luce gli originali decori pittorici.
Dalla sua camera il poeta osservava la luna, le “Vaghe stelle dell’Orsa” e ascoltava il canto di Nerina.
Il progetto di restauro e di successiva apertura al pubblico degli spazi di Giacomo è stato fortemente voluto da mio padre Vanni – ha dichiarato la contessa Olimpia Leopardi – e sono fiera di essere riuscita a portarlo a termine”. La discendente del Poeta ha poi aggiunto che “Per la nostra famiglia è un momento importante e, mi auguro, possa esserlo anche per tutti coloro che hanno Giacomo nel cuore”.
‘Ove abitai fanciullo’ corona un progetto ventennale mirato ad ampliare l’accesso ai luoghi del poeta.
A Casa Leopardi, divenuta un vero e proprio complesso museale, si possono visitare la Biblioteca, il rinnovato Museo Leopardi, ‘Io nel pensier mi fingo’ viaggio virtuale nel suo immaginario poetico e ‘Con gli occhi di Silvia’, gli spazi abitati da Teresa Fattorini che nella poesia Leopardi chiama “Silvia”.