Due inediti di Iole Toini

Iole Toini

Un Oh basterebbe

Dopo la prima curva, all’ingresso del sentiero,
punture gialle di fiori mi svegliano.
Il becco della terra si schiude. Ciuffi d’erba
guizzano come pesci intorno ai sassi. I sassi
zigzagano fra cespugli di pino mugo e
rododendri. I piedi sono cavalieri in groppa al
verde.

In alto, gruppi di gracchi – indocili come tutto in
questo luogo – si allungano in vasche d’aria.
Nessuno è solo qui; tutto gorgheggia in
un persempreamore.

Senza l’ingombro di pensieri ogni cosa è
rivelata.
Ma sono i tentacoli di una lumaca che
squittiscono da un muretto a secco a esplodere
piena la gioia che si infilza in ogni punto visibile
e non visibile.

La bocca inghiotte ed è inghiottita – dentro
le asole dei larici, nei ronfi dei
gufi, nei trisavoli dei ceppi dei pini.
È vero quindi, si può toccare Dio e la sua
altitudine.

Da sopra la testa, i massi più grandi tengono
d’occhio ogni cosa con un mirino tanto potente
quanto – forse – scarico di miccia.

La fiamma della cima è ancora lontana e io
arranco dicendole vuoi essere mia amica?

Qui niente è complesso, tutto fonde in sé e in
altro da sé travasa; e la luce e i fili d’erba e me
siamo sui bastioni a chiamare, a larghe braccia:
avanti!

*

Tenerezza. Corpi allagati. Mari di carne
abbandonata.
Fiori di plastica volano dagli occhi delle case.
Un paese sicuramente sta nascendo. Un paese
sicuramente sta morendo.
Tenerezza nel cuore delle cose. Il verme si
contorce. Una barca dondola il mare.
Ci era sembrato di aver visto cantare.
Lungo la strada, i cartelloni pubblicitari
sorridono. Un’auto passa in velocità.
Ogni cosa è di ombra e luce. Guarda.
Il volto di un uomo affonda la terra.
Il corpo di un bimbo affonda l’uomo.
La terra sprofonda.

Tenerezza, oh, tenerezza.

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Toini Iole – 1965. Vive sul lago d’Iseo. Pubblicazioni: Spaccassangue, Le Voci della Luna, 2009; Dei colori dei luoghi, Terra d’Ulivi, 2014.

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