Un rettangolo di cotone
tra il legno e la fame
e nutrirsi senza strozzare con le mani
è ricomparire dalla parte degli uomini.
Due volte in un giorno
la memoria diventa indirizzo
e sono le briciole ai lati dei piatti
il numero civico dei nostri ritorni.
*
Svegliarsi con luoghi abbandonati
all’estremità dei polsi
e l’erba nei corridoi delle vene
è sindrome del tunnel carpale.
Penso a un’usura per sottrazione
nello stallo di chi si astiene
e la natura violata delle braccia
di notte ci riconsegna alla terra.
*
Accendere i fornelli
per credere ancora nei miracoli
e il pentolino con il manico rotto
diventa un cucciolo malfermo.
È savana la colazione
offrendo la gola al telegiornale
ma quanta bellezza l’acacia che resiste
nella siccità rasoterra del niente.
*
Camminando si scorge talvolta
un mazzo di chiavi sollevato da terra
come se dai portoni serrati
nascesse la cecità degli uomini.
Poca altezza basta al soccorso
scegliendo la soglia di un muretto
per dirti: credo ancora a un’alleanza
e sono tue le mie ginocchia.
Da: “Linea di galleggiamento” di Luca Bresciani, Collana Gialla 2020 Lietocolle Pordenonelegge
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Luca Bresciani (Pietrasanta, 1978) ha pubblicato le seguenti raccolte di versi: Lucertola (Edizioni del Leone, 2011), Modigliani (Lietocolle, 2015), L’elaborazione del tutto (Interno Poesia, 2017) e Canzone del padre (Lietocolle, 2018).
Credo nella poesia di Luca Bresciani. Credo nella sincerità del suo scrivere.credo nell’equilibrio dei suoi parti frutto del giusto mix fra mente e cuore. È un attestato di stima di un vero amico e come tale non di parte. Ad maiora semper!